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Mosca pensa a un ponte umanitario con il Donbass

La Russia intende organizzare un “ponte umanitario” per effettuare numerosi invii di aiuti nelle zone dell’est dell’Ucraina, devastate da mesi di bombardamenti da parte delle truppe ucraine e dai combattimenti con le forze delle Repubbliche Popolari. 
Autorità russe, organizzazioni non governative e imprese “pensano di organizzare non un unico convoglio umanitario, che abbiamo già inviato, ma un secondo, un terzo, un decimo”, ha dichiarato il vice ministro della Difesa, Anatoli Antonov, citato dall’agenzia di stampa russa RIA-Novosti.
“In modo generale, vorremmo un ponte umanitario normale” tra la Russia e le città controllate dagli insorti di Lugansk e Donetsk, dove centinaia di migliaia di civili sono intrappolati dall’assedio delle forze militari di Kiev – alleggerito negli ultimi giorni dalla controffensiva delle milizie popolari – ha aggiunto il responsabile.
Mosca ha inviato un convoglio di quasi trecento tir carichi di 1.800 tonnellate di aiuti verso Lugansk che hanno varcato la frontiera alla fine della scorsa settimana, ma senza il via libera definitivo di Kiev né il nulla osta definitivo Croce Rossa Internazionale che però poi ha partecipato alla distribuzione di acqua, cibo, medicina e sacchi a pelo nei quartieri più disastrati della città sotto assedio. 

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