Il tribunale di Ankara ha imposto il silenzio stampa sulle indagini a carico di quattro ex-ministri coinvolti nel più importante scandalo di corruzione nella storia della Repubblica turca che a dicembre ha fatto tremare il governo liberalislamista del Partito della giustizia e dello sviluppo (Akp) del presidente Recep Tayyip Erdogan.
L’autority turca per le telecomunicazioni ha reso noto che è vietato a giornali, televisioni o siti web diffondere informazioni sulle indagini, pena sanzioni. Ma diversi media tra cui il quotidiano Cumhuriyet, l’organo del principale movimento d’opposizione, il Partito repubblicano del popolo (Chp) e vari giornali della sinistra hanno dichiarato che non rispetteranno il divieto.
Quella dei giudici è una decisione senza precedenti, secondo Hurriyet. “Sono state istituite molte altre volte commissioni per indagare su ministri o premier, tuttavia non era mai stato imposto il silenzio stampa”, critica il quotidiano. Anche il Sindacato dei giornalisti della Turchia (Tgs) ha condannato il provvedimenti che secondo “serve a difendere i ladri”, ha dichiarato il segretario del Chp Kemal Kilicdaroglu questa mattina ad Ankara durante la riunione del gruppo parlamentare del suo partito.
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