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Svezia. L’estrema destra affonda il governo di centrosinistra, si vota di nuovo

182 voti contrari e solo 152 favorevoli alla Finanziaria. Alla fine l’estrema destra svedese ce l’ha fatta. Agendo in maniera spregiudicata e sommando i propri voti in parlamento a quelli delle opposizioni di centrodestra, i cosiddetti Democratici Svedesi sono riusciti a ottenere la bocciatura della Legge di Bilancio presentata dal governo formato da Socialdemocratici e Verdi e a mettere in minoranza l’esecutivo, di fatto obbligandolo alle dimissioni. 

E quindi il prossimo 22 marzo si andrà di nuovo al voto, dopo quello che a settembre segnò una vittoria, ma di misura, dei socialdemocratici.
Ad annunciare la sconfitta e il ricorso alle urne è stato il premier Stefan Lofven, con la coda tra le gambe dopo la mossa del partito nazionalpopulista guidato da Jimmie Akesson che ha scatenato la guerra contro l’esecutivo in nome del no a norme definite troppo liberali in fatto di accoglienza degli immigrati e dei rifugiati politici.
Alle prossime elezioni gli Sverigedemokraterna, che già ottennero il 13% e 49 seggi a settembre, sperano di accrescere sensibilmente i propri voti, puntando sulla propaganda xenofoba e populista puntando di nuovo il dito contro gli immigrati e tentando di dimostrare l’incapacità di governare da parte dei partiti di centrosinistra forti di uno scarso 38% dei voti. Era infatti dal 1958 che in Svezia non si ricorreva a elezioni anticipate.

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