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Bolivia vs Cile. Morales: “faremo di tutto per l’accesso al mare”

La Bolivia “farà tutto quanto in suo potere” per recuperare l’accesso all’Oceano Pacifico perso nel XIX secolo a favore del Cile, in attesa di un verdetto che auspica positivo da parte della Corte Internazionale di Giustizia (Icj): lo ha ribadito nelle ultime ore il presidente Evo Morales nel corso di una cerimonia tenutasi a Plaza Eduardo Abaroa, a La Paz, per commemorare il 136 ° anniversario della difesa di Calama.
Morales ha ribadito la sua “piena fiducia” che la Corte Internazionale di Giustizia, “nell’esercizio della sua giurisdizione, saprà risolvere pacificamente la controversia, rafforzando così il dialogo e la pace tra le due nazioni.”
“La nostra richiesta – ha insistito il presidente boliviano – consentirà che questa ferita aperta nel cuore dell’America Latina abbia una soluzione definitiva attraverso il dialogo”.
Il presidente Morales ha approfittato delle celebrazioni per annunciare che il cosiddetto “Libro del Mare” sarà parte dei libri di testo nelle scuole boliviane, per “mantenere viva la memoria dei nostri figli sul significato dell’invasione cilena, sull’accesso sovrano all’Oceano Pacifico”.
Il conflitto territoriale risale al 1879, quando la Bolivia perse il suo sbocco al Pacifico nella guerra con il Cile, conclusa con il Trattato di Pace e Amicizia del 1904, sul diritto di libera circolazione delle merci boliviane da e verso porti di questo Oceano.
Secondo il Cile, l’accordo di pace – ratificato dai due parlamento 20 anni dopo – fissa le frontiere, anche marittime, sicché non vi sarebbe alcuna disputa. Per la Bolivia, l’accordo è “ingiusto, incompiuto e imposto” e andrebbe superato.
Nel tentativo di sbloccare il conflitto bilaterale, il governo di Morales e quello della presidente cilena Michelle Bachelet firmarono nel 2006 un’intesa di 13 punti per avviare negoziati sulla sbocco marittimo per la Bolivia. Tuttavia il dialogo non è mai cominciato veramente fino a che, il 24 aprile 2013, la Bolivia ha deciso di reclamarlo di fronte Corte dell’Aja.

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