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Turchia: arrestata cantante curda condannata a dieci anni di carcere

Condannata a 10 anni di carcere “per aver cantato e insegnato ai bambini canti in lingua curda”, la musicista è stata infine arrestata dalle autorità turche, tra lo sgomento della sua comunità e dell’opinione pubblica.
Il suo caso pone un altro grande punto interrogativo sul delicato processo di pace tra lo stato turco e gli oltre 15 milioni di curdi che vivono nel paese.
Nûdem, cantante di talento che sembra non essere coinvolta direttamente in questioni di politica, è stata arrestata a Cizre “per aver promosso la propaganda curda insegnando canti popolari ai gruppi di musica giovanile”, secondo le parole dell’avvocato riportate da Kurdistan Tribune.
Un recente documentario prodotto dal canale di AlJazeera AJ+ ci racconta la storia di questa ragazza e del suo forte attaccamento alle proprie radici curde, la sua vita da ricercata, le lacrime e la dignità dei suoi genitori, la paura dell’arresto (infine avvenuto) e della prospettiva di un periodo così lungo di detenzione:
“Quando uscirai sarai vecchia” le dice il fratello scherzando. “O forse sarò morta – risponde lei – non ce la potrò fare”.
Il creatore del documentario, il turco-curdo Eylem Kaftan, così descrive il suo incontro con Nûdem:
“Durante uno dei miei viaggi a sud-est della Turchia, ho notato Nûdem Durak tra un gruppo di giovani a Cizre. Era tranquilla e pacata, e la sua storia mi ha scioccato. Era stata accusata dal governo turco di aver scritto e distribuito propaganda, quando tutto quello che stava facendo era semplicemente cantare in curdo e insegnare i canti curdi ai bambini della sua comunità”.
“Eravamo nel bel mezzo di un processo di pace in Turchia e quindi ho pensato che questo tipo di storie fossero una cosa del passato. Ci sono stati molti cantanti curdi che hanno registrato album e dato concerti. Non capivo perché Durak venisse punita. Per me, era solo una ragazza giovane e di talento che voleva esprimere se stessa in un mondo libero e pacifico”.
Il sito Freemuse lancia anche l’appello di un amico americano di Nûdem, Daniel Song, che l’aveva incontrata e conosciuta durante un viaggio attraverso il Kurdistan nella Turchia orientale e nel nord dell’Iraq a fine del 2014:
“Nûdem Durak era già ricercata dalla polizia turca quando ci siamo incontrati, ma non ho mai capito esattamente il motivo, sia per la barriera linguistica, sia perché non ha senso per me che il canto possa essere un crimine. Sono in stato di shock, e in attesa di ulteriori informazioni dai miei contatti nella regione. Vorrei cercare di aiutare, ma non so bene come”.
Fino all’arresto, Daniel e Nûdem sono rimasti in contatto via Facebook. Ora, chiede di guardare e diffondere il più possibile il documentario di Eylem Kaftan e sta cercando di costruire una campagna internazionale per la liberazione della ragazza:
“Se qualcuno di voi ha qualche consiglio, esperienza o contatti nel mondo dell’attivismo, delle campagne pubbliche mediatiche, della legge, dei diritti umani, o semplicemente qualsiasi connessione con la comunità turca o curda, vi prego di contattarmi”.
Secondo il giornale locale Cizre Postasi, Nûdem Durak sarebbe stata arrestata il 22 aprile insieme ad altre tre donne e portate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ömerli. Le tre donne sono state rilasciate, mentre Nûdem Durak è stata trasferita a Mardin e incarcerata.
Sui social network si discute su un suo presunto collegamento con il HDP, il partito democratico del popolo accusato di mantenere legami diretti con il PKK. Mentre i video e le testimonianze descrivono soprattutto una ragazza innamorata della musica con cui cerca di onorare le sue radici e la sua cultura.
Intanto, l’avvocato fa sapere che le è concessa una telefonata di 10 minuti alla settimana. “Il carcere non consente l’uso d CD all’interno della sua struttura – spiega – ma il fratello le porterà presto una chitarra, in modo che possa continuare a suonare”.

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