Attraverso una sentenza emessa lo scorso 12 maggio, il Consiglio di Stato colombiano ha stabilito che “risulta incontrovertibile l’esistenza di un conflitto armato in Colombia, cosa che costituisce il fondamento giuridico necessario affinché si imponga alle parti che vi partecipano il rispetto e l’obbligo di far rispettare il Diritto Internazionale Umanitario (DIU), in ogni luogo e in qualunque momento. Significa anche che non risulta giuridicamente rigoroso, né rispettoso delle disposizioni dello stesso DIU, qualificare senza precisazioni come terroristi” i gruppi guerriglieri che, come le FARC, prendono parte al conflitto armato.
Attraverso questa storica sentenza, lo Stato colombiano è costretto ad ammettere che il mantra ripetuto dall’oligarchia e dai suoi galoppini mediatici negli ultimi decenni, secondo cui le FARC sarebbero un’organizzazione “terrorista”, è infondato e, implicitamente, a riconoscere loro il ruolo di forza belligerante nel conflitto armato che insanguina il paese da oltre sessant’anni.
Vale la pena ricordare che in America Latina solo Colombia e Perù attribuiscono questa infamante etichetta all’insorgenza rivoluzionaria colombiana, cui si aggiungono gli Stati Uniti ed i loro corifei della UE.
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