In Libia si profilerebbe un accordo tra i due governi rivali, quello di Tobruk (legato all’Egitto e riconosciuto dalle potenze occidentali) e quello di Tripoli (legato al network dei Fratteli Musulmani). Le due fazioni avevano tempo fino al 20 settembre per raggiungere una intesa. “Siamo ad una stretta finale e la prossima settimana sarà decisiva per la chiusura di un’intesa tra le componenti del Dialogo politico libico”, ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni. E l’alto rappresentante Ue Federica Mogherini ha definito i progressi “importanti” e incoraggianti ma ora, ha aggiunto, “è urgente portare i colloqui a pronta conclusione”. I governi rivali di Tobruk e Tripoli hanno raggiunto il “consenso” sui principali punti di un accordo politico per dar vita a un governo di pacificazione in Libia. ha dichiarato l’inviato dell’Onu Bernardino Leon a Skhirat in Marocco, dove si è svolto il lungo e tormentato negoziato.
Nella sua dichiarazione Leon ha spiegato che le due parti sono riuscite a “superare le loro differenze” sui temi principali e il testo dovrebbe essere pronto per la firma entro il 20 settembre. Il superamento dei più importanti contrasti – ha aggiunto – fa diventare più verosimile la possibilità che entro settembre venga firmato il tanto atteso accordo che dovrebbe aprire la strada alla formazione di un governo di unità nazionale. E’ la prima volta “che abbiamo la possibilità di fare una cosa di questo genere e che abbiamo questa intesa con tutte le parti-chiave coinvolte”.
Dal negoziato e dall’accordo restano fuori sia le milizie dello Stato Islamico, ritenuto un nemico da entrambi i governi rivali, sia le milizie tribali che controllano parti del territorio, soprattutto nella Libia più interna e lontana dalle coste.
