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Ucraina: onorificenze alla memoria per le SS dell’UPA

Negli interstizi della discussione sulla spartizione dei posti nel nuovo governo, dopo le annunciate dimissioni del primo ministro Arsenij Jatsenjuk, la Rada ucraina non ha voluto restare inoperosa e ha così posto mano a uno di quei disegni di legge che ne legittimano il diritto d’ingresso nella “libera e democratica comunità occidentale”, cui l’attuale corso “europeista” di Kiev porta in dote gli “eroi” antesignani degli odierni battaglioni neonazisti e del golpe del febbraio 2014.

Così, dopo che era stato stabilito per decreto che “l’Unione Sovietica nel 1941 invase Ucraina e Germania”; dopo l’istituzione della festa nazionale del 14 ottobre – più esattamente: Giornata dei difensori della Patria – a celebrazione della fondazione dell’UPA, l’Esercito insurrezionale ucraino al servizio delle SS e braccio armato dell’OUN, l’Organizzazione dei nazionalisti ucraini; dopo che anche il 1 gennaio, data di nascita del “sacro eroe” e leader dell’OUN Stepan Bandera, è stata elevata a festa nazionale; dopo che un ukaz di Petro Porošenko aveva chiamato a riscrivere i testi di storia da cui devono scomparire il milione di morti tra polacchi, soldati sovietici, ebrei, rom massacrati dall’UPA nel 1943, per lasciare il posto i nuovi “eroi” nazisti della Karpatskaja Seč e dell’UPA di Roman Šukhevič; dopo tutto ciò, ecco che oggi, il di lui figlio, Jurij Šukhevič, deputato del Partito Radicale, ha presentato un disegno di legge sullo “status giuridico e le onorificenze da attribuire alla memoria dei combattenti per l’indipendenza ucraina nel XX secolo”, in cui sono comprese le SS dell’UPA.

Il progetto di legge prevede la responsabilità “per i cittadini ucraini e stranieri che manifestino pubblicamente disprezzo verso la lotta per l’indipendenza dell’Ucraina nel XX secolo” e per coloro che “neghino pubblicamente la legittimità della lotta per l’indipendenza ucraina nel XX secolo”; tali “colpe” verranno considerate “profanazione della memoria dei combattenti per l’indipendenza dell’Ucraina nel XX secolo, umiliazione del popolo ucraino e dunque illegali”.

L’unico punto su cui disgraziatamente Novorosinform tace, riguarda la misura dell’assegno che, in simili casi, generalmente viene attribuito a quei “combattenti per l’indipendenza” o ai di loro eredi, una volta decretatone lo “status giuridico”. Che sia anche quella una solida base da cui è partito Jurij Šukhevič per il suo progetto di legge?

FP

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