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Prove spaziali di Pyongyang e minacce autentiche

La Corea del Nord ha condotto a termine con successo un test sul nuovo motore per razzo vettore destinato a mettere in orbita un satellite geostazionario. Kim Jong Un ha diretto personalmente la prova del nuovo motore, al centro spaziale di Shohei, nella provincia nord-occidentale di Pyongan. L'agenzia KCNA riporta le parole di Kim che, lodando tecnici e specialisti per “i tempi stretti con cui hanno condotto le ricerche e nonostante le difficoltà economiche del paese”, ha dichiarato che l'industria spaziale è “un importante indicatore della potenza dello stato”. Secondo i media locali, il test ha avuto una durata di 200 secondi e tutti gli elementi del motore, di potenza pari a 80 tonnellate-forza, hanno risposto perfettamente.

In un'intervista alla Tass, il rappresentante del Comitato statale per la ricerca spaziale Kim Jong Oh, ha dichiarato che la Corea del Nord "attiverà il programma spaziale e lancerà satelliti per l'osservazione terrestre nell'interesse del rafforzamento della capacità difensiva e dello sviluppo economico del Paese". Kim Jong Oh ha detto anche che Pyonyang "rispetterà scrupolosamente tutte le norme internazionali sull'esplorazione pacifica dello spazio attorno alla Terra", ricordando che il paese aderisce all'accordo sul salvataggio degli astronauti e il recupero di oggetti lanciati nello spazio esterno e alla Convenzione sulla responsabilità internazionale per danni causati da attrezzi spaziali. Kim ha anche definito calunniose le accuse lanciate da Stati Uniti e loro alleati, secondo cui la Corea del Nord effettua lanci di satelliti "con l'obiettivo di testare i componenti militari dei missili balistici."La conquista del cosiddetto geospazio” ha detto Kim, “è un diritto legittimo di tutti gli Stati sovrani".

Lo scorso 7 febbraio la Corea del Nord aveva lanciato un razzo vettore, recante il satellite artificiale "Stella splendente-4”, destinato allo studio delle condizioni meteorologiche, alle prospezioni minerarie, alla ricerca di dati sullo stato di foreste, fiumi, laghi e terreni agricoli. Altri satelliti artificiali erano stati lanciati dalla RDPC nel 1998 (”Stella splendente-1” rimase in orbita due anni), 2009 e 2012.

Un “test” di tutt'altra natura è invece quello che USA e Corea del Sud si apprestano a condurre il mese prossimo: una cosiddetta esercitazione di attacco aereo contro le strutture nucleari della RDPC. Lo riferisce l'agenzia cinese Xinhua, da fonti della sudcoreana Yonhap, secondo cui le manovre multinazionali “Red Flag”, che si tengono sin dal 1975, quest'anno dovrebbero svolgersi dal 3 al 21 ottobre, a partire dalla base aerea di Eielson, in Alaska. Seoul, che ha iniziato a prender parte alle “Red Flag” nel 2013, parteciperà ora con sei F-15K e due C-130H da trasporto. Gli Stati Uniti, avrebbero in programma di coinvolgere circa 50 velivoli da guerra tra F-16 e F-15C. Nuova Zelanda e paesi Nato parteciperanno con aerei da trasporto e aerei-cisterna.

Ancora una volta, non sembra difficile rispondere alla domanda su chi metta a rischio “l'ordine internazionale”.

 

Fabrizio Poggi

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