Hebe De Bonafini, storica presidente delle Madri di Plaza de Mayo, è morta questa domenica all’età di 93 anni.
Madre di due desaparecidos, militante in difesa dei diritti umani e attivista, è stata tra le fondatrici dell’associazione Madres de Plaza de Mayo per denunciare la scomparsa di persone durante l’ultima dittatura in Argentina (1976-1983).
Passano mesi prima che le madri degli scomparsi prendano coraggio e vadano di persona a chiedere alle autorità notizie sulla sorte dei loro figli, scontrandosi contro un muro di menzogne, di coperture reciproche e di omertà.
La loro protesta e il loro dolore si trasformerà nella marcia silenziosa della Plaza de Mayo, che ogni giovedì pomeriggio, da anni, si trasforma in una enorme ronda colorata di bianco, come i fazzoletti delle madri che camminano per evitare l’accusa di adunata sediziosa e dunque l’arresto.
“Siamo andate molto più in là della ricerca dei nostri figli poiché abbiamo lottato cercando di realizzare gli ideali in cui credevano i nostri figli” “Dobbiamo fare le cose con gioia e amore. La rivoluzione si fa con l’amore, non solo con le armi”.
Hebe è stata per decenni un esempio di coraggio e determinazione nella lotta per i diritti umani, contro l’imperialismo nordamericano e il neoliberismo.
Hebe Bonafini era stata dimessa il 13 ottobre, dopo essere stata ricoverata per tre giorni presso l’Ospedale Italiano della città di La Plata per accertamenti medici.
La settimana prima di quel ricovero aveva guidato la marcia che si svolge ogni giovedì, e in quell’occasione avevano invitato gli studenti delle scuole superiori a presentare le acquisizioni scolastiche nella città di Buenos Aires.
Il giorno prima di quell’attività, mercoledì 5 ottobre, Bonafini si era recata al Centro Culturale Kirchner (CCK) per assistere all’inaugurazione della mostra fotografica che esponeva la sua biografia per immagini, intitolata “Hebe de Bonafini, a rev/belada mother“.
Nella presentazione ha fatto riferimento alla sua storia e a quella della sua famiglia, ed è stata grata di vedere le foto che hanno catturato momenti della sua vita e di quella dei suoi figli Jorge Omar e Raúl Alfredo, rapiti e scomparsi dalla dittatura militare.
“Ho dimenticato chi ero il giorno in cui sono scomparsi, non ho più pensato a me stessa“, ha detto Bonafini a quell’evento del CCK.
Rivedendo la sua biografia, ha detto che i suoi genitori e la nonna le avevano insegnato “il valore del lavoro” mentre i suoi figli scomparsi gli avevano insegnato “cos’è la politica“.
Bonafini era nata in un quartiere popolare del comune di Ensenada e avrebbe compiuto 94 anni il prossimo 4 dicembre.
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Pasquale
Buon cammino ovunque tu vada mamma coraggio!
Giovanni
E, nello stesso giorno, Erdogan sta bombardando il Rojava, sotto il complice silenzio – assenso delle ” democrazie occidentali”.