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Appello dagli studenti in Siria: aiuti umanitari ma basta con le sanzioni

Abbiamo ricevuto questo appello dagli studenti siriani rivolto a tutte le federazioni, organizzazioni, sindacati, associazioni, organismi e istituzioni arabe e straniere amiche affinché si muovano celermente e con urgenza per fare pressione sui governi, per la fine immediata dell’assedio e delle misure coercitive unilaterali imposte alla Siria e al suo popolo 12 anni fa.

Nell’appello, che facciamo nostro, l’Unione Nazionale degli Studenti Siriani chiede di lavorare per fornire assistenza immediata e urgente alla Siria e al suo popolo per alleviare le sofferenze e gli effetti del terremoto e dell’assedio che le è stato imposto, per sostenere i casi umanitari, differenziarli dalle posizioni politiche dei governi, e rispondere agli appelli degli studenti e delle comunità siriane per facilitare l’arrivo di trasferimenti di denaro a favore delle persone colpite dal terremoto.

L’Unione degli studenti ha riaffermato che, nonostante l’assedio e le immorali sanzioni contro la Siria e il suo popolo, il governo siriano e tutte le federazioni, i sindacati e le organizzazioni della società civile, fin dai primi momenti del devastante disastro, hanno messo a disposizione tutte le capacità materiali, umane e logistiche disponibili per aiutare e salvare i cittadini, curare i feriti e gli infortunati e cercare di assicurare alle migliaia di famiglie afflitte un alloggio adeguato, oltre a ogni altra assistenza come cibo, vestiario e altre cose.

Gli studenti universitari di Damasco e gli studenti palestinesi e arabi che vi studiano hanno chiesto, durante un raduno e una veglia di solidarietà, organizzati dallUnione nazionale degli studenti siriani, davanti alla sede delle Nazioni Unite a Damasco, la fine immediata delle sanzioni e delle misure coercitive unilaterali imposte alla Siria e al suo popolo 12 anni fa. Gli studenti che hanno partecipato alla veglia hanno portato un messaggio al dottor Khaled Al-Masri, consulente per i media delle Nazioni Unite in Siria, in cui si chiede all’ONU perché si muovesse rapidamente, per fare pressione sui governi al fine di cessare l’assedio e fornire aiuti immediati alla Siria per mitigare gli effetti del terremoto.

Per porre fine all’afflizione, alla discriminazione, alla segregazione che le è stata imposta, sostenere la situazione umanitaria, separando l’aspetto umanitario dalle posizioni politiche dei governi e per facilitare l’arrivo di trasferimenti di denaro a beneficio delle persone colpite dal terremoto.

Omar al-Jabai, membro dell’Ufficio esecutivo dell’UNSS ha sottolineato che la devastazione lasciata dal terremoto richiede sforzi concertati per sostenere le persone colpite e che la Siria oggi più che mai, ha bisogno di avere aiuti, attrezzature di soccorso e squadre mediche, per aiutarli a superare questo calvario.

Lo studente Jifar al-Shifairi dello Yemen ha dichiarato: “Noi, come studenti arabi presenti in Siria, paese simbolo di arabismo, fermezza e resistenza, chiediamo la revoca delle “sanzioni”, senza alcuna restrizione o condizione, al fine di ridare vita alla Siria e dare soccorso alle popolazioni delle zone colpite dal sisma, perché queste sanzioni sono ingiuste”. Lo studente Yaman Najeeb della Giordania ha dichiarato che: “…la partecipazione alla manifestazione è sentita come un dovere, per aiutare i nostri fratelli siriani nelle aree colpite”, mentre lo studente Abdel Fattah Ibrahim, capo dell’Unione generale degli studenti somali in Siria, ha ribadito la necessità di: “… rimuovere l’ingiusto assedio alla Siria delle sanzioni, che costituisce un crudele ostacolo alla consegna degli aiuti alle popolazioni colpite. dal terremoto….”.

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