La manovra antipopolare dettata dall’unione europea e l’accordo antidemocratico tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil meritano lo sciopero generale
Se saranno confermate le anticipazioni di stampa sulla manovra economica che sarà varata giovedì dal governo berlusconi che parlano soprattutto di taglio ai servizi pubblici, di nuovo attacco alle pensioni, di ulteriore congelamento sine die dei contratti pubblici, di blocco totale del turn over – con buona pace dei precari del pubblico impiego – di manovra sulle tasse e sull’iva tale da far pagare di più ai ceti popolari e al lavoro dipendente, di aumento dei contributi previdenziali per i precari, di attacco ai migranti
se sarà sottoscritto un accordo sulla validità dei contratti senza il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori ad esprimersi, se sarà vietato scioperare contro accordi sottoscritti da almeno il 50% più 1 dei sindacati o delle rsu, se si consentirà agli accordi aziendali di derogare dai contratti nazionali
l’Unione Sindacale di Base (Usb) ritiene necessario l’attuazione dello sciopero generale e generalizzato che coinvolga non solo le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, ma sia condiviso con tutto il sindacalismo conflittuale, con i movimenti in lotta contro la precarietà, per la difesa del territorio e dell’ambiente, per il diritto all’abitare e al reddito, per i diritti dei migranti
Contro la manovra del governo in linea con i dettati dell’unione europea e dei
mercati finanziari.
Contro l’antidemocratico accordo tra i sindacati concertativi e confindustria sulla
rappresentanza, la democrazia nei luoghi di lavoro e i diritti sindacali
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