ANSA. Accordo vicino al tavolo Confindustria-sindacati su rappresentanza e efficacia dei contratti. Dove si cerca una intesa unitaria, dalle 15:30 di oggi pomeriggio, con una trattativa ad oltranza che ha l’obiettivo di raggiungere un accordo cercando di evitare un rinvio ad una nuova riunione.
Il no della Fiom, legato anche all’intreccio tra i temi sul tavolo e lo scontro con Fiat, non ha modificato la posizione della Cgil, che con il segretario generale Susanna Camusso è al tavolo dove, secondo quanto trapela, prosegue una trattativa «punto su punto, pesando ogni virgola».
Si lavora in «un clima disteso» su un documento articolato in 9 punti. Dalle nuove regole per la rappresentanza sindacale, alle garanzie di efficacia per gli accordi contrattuali firmati dalla maggioranza dei rappresentanti dei lavoratori, ad una sostanziale possibilità di deroghe a livello aziendale (termine che comunque non compare esplicitamente nel testo della bozza), al quadro dei contratti nazionali.
Nessun commento all’arrivo alla foresteria di Confindustria, sede del tavolo, da parte della leader della Cgil, che sulla possibilità che la lunga riunione si chiuda con un accordo si è limitata a dire: «Chi vivrà vedrà». Hanno invece ribadito fiducia i segretari generali della Cisl e della UIl. «C’è uno spirito positivo, spero in una svolta che responsabilizzi maggiormente tutti», ha detto Raffaele Bonanni. Mentre Luigi Angeletti ha parlato di «buone aspettative: miriamo – ha detto – ad una firma unitaria. Siamo sempre ottimisti». Al tavolo anche la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, con il vicepresidente con delega alle relazioni industriali Alberto Bombassei.
Dopo la riforma del modello contrattuale del 2009, non firmata dalla Cgil, e gli accordi separati con Fiat che hanno aperto uno scontro con la Fiom, si punta alla svolta del ritorno ad una intesa unitaria. Fari puntati quindi sulla posizione di Susanna Camusso, che ieri ha chiesto al direttivo della Cgil un mandato a proseguire la trattativa ed eventualmente a chiudere un accordo. Secco il no della Fiom-Cgil in un acceso dibattito interno al sindacato di Corso Italia.
«Per la Cgil – ha indicato oggi il leader dei metalmeccanici Cgil, Maurizio Landini – non è possibile firmare un accordo che non preveda un voto dei lavoratori sui contratti nazionali e sugli accordi aziendali. E non è neppure accettabile nè un sistema di deroghe al contratto nazionale, nè tantomeno una violazione del diritto di sciopero».
Il no della Fiom è legato anche alla sovrapposizione tra alcuni punti del possibile accordo sui contratti e quelli al centro dello scontro con Fiat dopo gli accordi separati per gli stabilimenti di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco, ed al rischio di interferenze con il ricorso giudiziario presentato dal sindacato dei metalmeccanici Cgil contro il Lingotto al Tribunale di Torino. La stessa Fiat ieri ha auspicato una intesa al tavolo sui contratti anche per garantire «piena operativita» ai tre accordi firmati con il no della Fiom.
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