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Lavoratore, ma niente stipendio, tenta il suicidio

Senza stipendio, tenta il suicidio

TRIESTE
Si è buttato da un balcone. La corsa verso l’asfalto è stata attutita solo da uno stenditoio. Le condizioni dell’ operaio di Trieste che ieri ha tentato il suicidio stanno migliorando, ma la sua storia lavorativa è stata sicuramente uno dei fattori che lo hanno spinto a tentare di farla finita. L’uomo, circa 45 anni, è uno dei lavoratori della Karma, passati in Kompass, tutte ditte che lavorano per Trenitalia nella pulizia dei treni. A Trieste la vertenza di queste 99 persone è ben nota, pochi giorni fa hanno anche occupati i binari per farsi sentire. L’ultimo ostacolo riguarda il mancato pagamento degli stipendi, ma ad andare a ritroso negli ultimi anni è facile capire lo stato di prostrazione che può aver colto l’operaio che ha tentato di uccidersi. Un iniziale lotto per la pulizia dei treni regionali affidato alla Karma nel 2009, è stato successivamente diviso in due lotti, il secondo comprendente la pulizia dei treni nazionali e internazionali, che è stato affidato alla Kompass. Negli accordi dovevano essere riassorbite 33 persone, mentre altre 66 sono rimaste in Karma per la pulizia dei regionali. Chi è passato in Kompass, però, è stato subito messo in cassa integrazione. Ma non è stato solo questo il problema, visto che tutti i 99 operai avevano già una dura vertenza aperta con Karma per il cronico ritardo sugli stipendi. Tanto che Trenitalia l’ha espulsa dagli appalti, e proprio ieri i 66 operai della pulizia dei regionali hanno firmato un accordo con la cooperativa Facchini e Portabagagli di Bologna, sperando che vada meglio.

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