Nubifragi e frane, Liguria nel caos. Il bilancio è di 5 morti e 8 dispersi
Acqua e fango, tanto fango, che viene giù dalle colline e le sgretola come castelli di carta, travolgendo tutto ciò che incontra. Peggiora ancora il bilancio dell’alluvione che ha colpito lo Spezzino e la Lunigiana. Secondo fonti delle prefetture, il numero delle vittime è salito a cinque, mentre quello dei dispersi a otto. Il corpo della quinta vittima è stato recuperato ad Aulla (Massa Carrara).
All’alba il bilancio dell’ondata di maltempo che si è abbattuta nel levante della Liguria è catastrofico, e l’ansia per loro sorte dei dispersi cresce con il passar delle ore. Ieri un fronte franoso si è abbattuto sulla A12, tra Carrodano e Borghetto Vara, trascinando con sè un camionista e la sua cisterna. L’autostrada si è bloccata e lo stesso fronte franoso ha spazzato via anche una porzione di Aurelia. E, mentre i Vigili del Fuoco, Forestale, Polizia stradale e Soccorso alpino lavoravano per tirare fuori il camionista da quello che rimaneva della cabina di guida, in tutta la provincia di La Spezia si scatenava l’inferno.
Pioggia a dirotto, frane ovunque. I fiumi Magra e Vara alzano le loro acque oltre il limite di guardia e annunciano l’onda di piena. L’allerta è generale. A Spezia, in prefettura e in Comune, vengono allestite le unità di crisi per coordinare il lavoro di forze dell’ordine, vigili del fuoco, volontari. Brugnato e Borghetto Vara sono isolate: cessano i segnali dei cellulari e continua a piovere. Il black out fa di quella zona una specie di buco nero dove si perdono le richieste di aiuto. Le informazioni sono frammentarie, ma la preoccupazione è tangibile. Un’onda, dicono alcuni testimoni, ha portato via due persone a Vernazza. Il cuore bello delle Cinque Terre diventa teatro delle prime brutte notizie. Altri tre dispersi a Borghetto Vara, scomparsi nel fango e nell’acqua, che ha fatto crollare una casa con all’interno tre persone. Una ragazza è stata estratta viva dalle macerie, ma degli altri due, al momento, non c’è traccia.
I Vigili del Fuoco riescono a salvare il camionista estratto dalle lamiere dopo sei ore di pena. È ferito, è esausto, ma non è in pericolo di vita. Una notizia buona tra molte cattive, perchè la terra si muove ancora, perchè i fiumi si gonfiano e continua a piovere. Dall’unità di crisi di La Spezia si cerca di fare un primo bilancio del danno ambientale: a parte la frana sull’A12, sette piccoli comuni risultano isolati, frane si sono verificate alla fine del Passo del Bracco, nelle frazioni delle Cinque Terre e verso Sarzana. I fiumi a rischio sono due, il Magra da una parte e il Vara dall’altra. L’onda di piena è passata con la sua violenza distruttrice nella notte. Intanto si lavora per liberare l’autostrada da quel mare di fango e dalla carcassa della cisterna. E si lavora per ripristinare la circolazione dei treni, interrotta per una frana tra Levanto e Corniglia. Le persone rimaste ferme alla stazione di La Spezia, circa duecento, sono state ospitate in due caserme messe a disposizione dal sindaco, Massimo Federici. Aperto anche il Palazzetto dello Sport, che ospita altri 70 sfollati.
«Incalcolabili» i danni, secondo il presidente della Provincia di La Spezia, Marino Fiasella, che auspica l’intervento dell’esercito, mentre la Regione Liguria annuncia che chiederà lo stato di emergenza. La pioggia non si ferma e, secondo le previsioni, continuerà a cadere fino a stasera. Anche per oggi il Dipartimento della Protezione civile ha emesso un avviso di maltempo nel Norditalia, che persisterà in particolare in Veneto e Friuli. Per domani le precipitazioni dovrebbero estendersi anche alle regioni centro-meridionali.
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