Lavoratori in festa davanti ai cancelli della SDA di Carpiano (MI) dopo la conclusione delle trattative. Per la prima volta contano qualcosa e hanno buttato molte paure fuori dal proprio campo, hanno preso consapevolezza del proprio diritto: quello di lottare per uscire dalla condizione di semi-schiavitù in cui sono costretti da un sistema implacabile di sfruttamento. In questo caso un sistema che è diretta emanazione dello stato italiano che da qualche anno ha appaltato tutto il servizio postale a SDA che, a sua volta, ha reclutato una catena di intermediari (le cooperative, ovviamente) per ridurre i costi della forza lavoro.
Rispetto alla situazione che si era consolidata ieri, i lavoratori hanno ottenuto uno scatto di anzianità a partire da gennaio e una serie di miglioramenti sull’organizzazione del lavoro (riduzione delle pause) con un ruolo attivo dei delegati
Un primo passo in avanti tutto da consolidare e da verificare rispetto a quello che sarà l’incedere reale delle cose. L’esperienza ci insegna che è assolutamente fuori luogo cantare vittoria per un accordo sindacale perchè esso, aldilà del suo contenuto specifico, è costantemente sottoposto alle ferree leggi del mercato ed è quindi costantemente in “pericolo” (si sa: i padroni, mentre predicano e reclamano pace sociale, la lotta di classe la fanno tutti i giorni)
D’altra parte la prova di forza messa in campo dagli operai (tutti africani, molti di loro asilanti del corno d’Africa con alle spalle l’occupazione a Bruzzano di due anni fa) rappresenta un punto di non ritorno. Siamo certi che SDA, e quindi l’UCSA, starà già lavorando per prendere adeguate contromosse e scaricarsi di dosso il peso economico dell’accordo.
Siamo cioè convinti che la lotta, anche a Carpiano,….è solo cominciata.
E fa certamente ben sperare la decisione presa nell’assemblea conclusiva di raccogliere 10€ a testa per sostenere la lotta dei propri compagni a Pioltello e di partecipare in massa al prossimo sciopero che si farà contro Esselunga.
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