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Pisa. L’università-azienda è una fiera della precarietà

Contestazione da parte degli studenti del Collettivo Aula R della facoltà di Scienze Politiche al Job Meeting organizzato come ogni anno da Cesop Communication e Trovolavoro.it in collaborazione con l’Ufficio laureati dell’Università di Pisa al Palazzo dei Congressi, da loro ribattezzata la “Fiera della Precarietà”.

Gli studenti con striscioni e volantini hanno durato criticato l’iniziativa e il “modello di università azienda sempre più asservita ad un mercato del lavoro sempre più precario, in nome di liberalizzazioni e sacrifici che assicurano profitti nelle tasche di chi ci sfrutta”.

” Si parla – spiegano gli studenti – di iniziative per facilitare l’accesso e orientare nel mondo del lavoro i neo laureati e i laureandi: ma di quale futuro lavorativo parliamo se non quello all’insegna della precarietà, della flessibilità e dello sfruttamento? Sono sempre i privati che utilizzano le “agenzie lavorative” come tramite dal mondo della formazione a quello del lavoro e proprio nel Job Meeting tutti questi passaggi vengono posti chiaramente sotto gli occhi di tutti”.

Striscioni fuori l’edificio con sopra scritto “No alla fiera della precarietà” ma anche dentro, dove i ragazzi del Collettivo hanno volantino all’interno del Palazzo dei Congressi, “bloccando” il servizio dello stand Piaggio.

“Tra gli ospiti dei vari stand – affermano al megafono gli studenti del Collettivo – ci sono anche quelle multinazionali presenti sul nostro territorio che sfruttano quotidianamente la forza lavoro degli operai: Saint Gobain, Continental e Piaggio.Per questo siamo presenti non solo contro una formazione universitaria sempre più assoggettata alle esigenze del mercato del lavoro, ma anche in sostegno ai lavoratori Piaggio di Pontedera che negli scorsi giorni hanno scioperato prima contro la legge di stabilità e poi per la sicurezza sul lavoro e in solidarietà con tutti i lavoratori che lottano quotidianamente per la propria dignità”.

“La formazione universitaria – denunciano gli studenti – sempre più specializzata e nozionistica, orientata verso la formazione di specifiche figure professionali, trova qui la sua “fiera” incontrando agenzie interinali, istituti di credito, colossi dell’industria, agenzie di management”.

“Lo sfrutamento – si legga ancora nel volantino – ha sempre lo stesso volto anche e in doppiopetto, o meglio in golf nero alla Marchionne: quello della disoccupazione giovanile alle stelle, quello della precarietà, quello della rapina quotidiana dei salari e delle pensioni, quello della morte nell’ennesima vittima di un omicidio sul lavoro, la scorsa settimana alla Piaggio di Pontedera. Quello del licenziamento politico di che lotta, come nel caso di Riccardo Antonini, ferroviere licenziato a causa del suo impegno per la sicurezza, la verità e la giustizia”.

Gli studenti rivendicano così, anche con questa protesta, un altro tipo di formazione, criticano il processo di Bologna, e il ruolo che assume l’Università italiana “in via di smantellamento e sempre più alla mercé di enti privati e delle direttive imposte dall’Unione Europea”.

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