La Guardia di Finanza è entrata stamattina all’interno della sede italiana di Standar & Poor’s, l’agenzia di rating che ha abbassato di due gradini il giudizio sull’Italia e su altri 8 paesi europei, alla ricerca di “documentazione” non meglio precisata.
da Repubblica online:
Gli accertamenti sono stati disposti dalla Procura della Repubblica di Trani che indaga da tempo sull’operato delle agenzie di rating e sul ruolo che le loro valuzioni hanno avuto nelle fluttuzioni dei mercati internazionali. Il sospetto degli investigatori è che i risparmiatori possano essere vittime della speculazione sui mercati e sui titoli di Stato in seguito alla diffusione di giudizi sull’Italia da parte di S&P ma anche di Moody’s.
Sono tre gli analisti di Standard & poor indagati dalla procura di Trani per aver «elaborato e diffuso» giudizi «falsi, parzialmente infondati o comunque imprudenti, tendenziosi e scorretti» sul sistema economico-finanziario e bancario italiano: si tratta di Eilen Zhang, Frank Gill e Moritz Kraemer, quest’ ultimo responsabile per il debito europeo, Ma nel registro degli indagati ci dovrebbero essere anche un non identificato dirigente senior analyst di Moody’ s e un numero imprecisato di «persone da identificare». I tre analisti di S&P sono accusati di abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato; gli altri solo di quest’ ultimo reato.
Sono due i procedimenti paralleli della procura diretta da Carlo Maria Capristo. Il primo, aperto nel giugno dello scorso anno su denuncia di Adusbef e Federconsumatori, riguarda l’agenzia Moody’s e si riferisce al report diffuso il 6 maggio del 2010 a mercati aperti in cui si affermava che il sistema bancario italiano, in seguito al tracollo della Grecia, era tra quelli a rischio. La diffusione del report, che la procura ritiene basato su “giudizi infondati e imprudenti” provocò il crollo del mercato dei titoli italiani. Il secondo procedimento, avviato sempre sulla base di denunce delle due associazioni per la tutela dei consumatori, riguarda i giudizi espressi sul sistema italiano in tre differenti circostanze dall’agenzia Standard&Poor’s. Nell’ultimo di questi report, emesso il primo luglio scorso, l’agenzia di rating ha espresso giudizi negativi sulla manovra finanziaria “quando il mercato era ancora aperto – aveva sottolineato il procuratore – prima ancora che esistesse un testo definitivo della manovra e prima ancora che questo venisse presentato al consiglio dei ministri”. L’inchiesta del magistrato Michele Ruggiero è partita nel 2010. Le ipotesi di reato sono market abuse, la manipolazione del mercato finanziario, e l’aggiotaggio, la divulgazione di notizie false o non completamente vere che turbano il mercato azionario.
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