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Neve. Se Roma piange… Bologna non ride

Che il mancato , o fallimentare come la si pensi, piano neve romano abbia dato enormi grattacapi al Sindaco Sciatore Alemanno è sotto gli occhi di tutti, ne parlano  i giornali e le televisioni di regime, ci aspettiamo anche servizi su Chi,Novella 2000 e compagnia bella, al quanto omertosa e carsica appare invece la polemica che serpeggia tra i cittadini bolognesi.
Certamente più abituati alla neve dei romani , ma sicuramente non abituati alle fantasmagoriche trovate del Sindaco Merola, che dallo scrano di palazzo d’accursio lambisce vette di genialità dell’italico pensiero; “Più Pale meno Facebook” è quello che il Vate suggerisce ai giovani sfaticati che poltriscono davanti al famelico computer, ma d’altronde si sà, oggi si cerca di inserirsi nel “filone giovane fancazzista” , lampante esempio di lucidità politica,parole sante uscite persino da quella “madonnina di S.Luca” che è diventata Il Ministro Cancellieri, pilastrino a cui rivolgere preghiere per il Centro-Sinistra cittadino, e che solo la “malvagità” di “estremisti” di tutti i tipi non ha permesso che diventasse “Cittadina Onoraria”,obbligatoria via verso la “Santità”.
Intanto la pesante nevicata di questi giorni sta costando al Comune di Bologna 25-30mila euro all’ora, il piano neve che prevede una spesa di 1,44 milioni di euro, di cui 720 mila euro di canone fisso e 720 euro di quota a misura, cioe’ legata all’evento meteorologico.
Lo ha spiegato l’assessore alla Protezione Civile Luca Rizzo Nervo. La pulizia delle strade può arrivare a costare fino a 720mila euro al giorno per cui, una volta esaurito il bonus della parte “a misura” della convenzione di palazzo d’Accursio con le coop che hanno in gestione il piano neve, una settimana di neve arriva a costare circa 5milioni di euro. Né Rizzo Nervo né la collega al Bilancio Silvia Giannini sono riusciti a fornire cifre certe sull’aumento di spesa per il piano neve. La giunta sta valutando se, vista l’emergenza, i costi possano essere coperti con fondi statali o regionali, gli stessi che il Comune ha cacciato via con il Civis.
“I problemi sulle strade rischiano di essere notevoli” ammette l’assessore Rizzo Nervo che ha anche la delega ai lavori pubblici: tolti neve e ghiaccio bisognerà infatti fare i conti con l’asfalto, presumibilmente corroso dal sale e danneggiato dai mezzi pesanti e tutto questo per Pulire solo le Strade principali della città visto che le secondarie e i marciapiedi, persino nel centro cittadino dove le scivolate dei passanti sono in aumento, sono letteralmente sommerse da cumuli di neve.
Persino la CISL si è lamentata,e sappiamo quanto parca di lamentele verso le istituzioni sia il braccio sindacale della Chiesa a Bologna; “finchè il servizio neve veniva svolto da Hera, cioè fino all’anno scorso, abbiano sempre avuto strade pulite, marciapiedi percorribili, scuole libere da neve». Ma le cose sono cambiate (ora se ne occupa Bgs, Bologna gestione strade) e «il risultato è sotto gli occhi di tutti: Bologna semiparalizzata, dal circondario non si riesce ad arrivare in città, lavoratori che l’anno scorso lavoravano quest’anno non lavorano».
Tra l’altro l’allarme meteo è stato dato con abbondante anticipo. Quindi una domanda al sindaco: le sembra di aver fatto una scelta oculata? Non crede che si dovrebbe lasciar fare a ognuno il proprio mestiere e cambiare le cose solo per migliorarle e non per peggiorarle?».
Forse il Sindaco aveva altro da fare in queste giornate  che leggere i dispacci della Protezione Civile doveva dare il Caloroso Benvenuto al Presidente Napolitano che, ancora una volta, gli “estrememisti giovani fancazzisti” hanno sporcato con le loro assurde pretese di avere un futuro migliore.
E intanto sulla Turrita città continua a nevicare.

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