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Bologna. Assessore alla casa (Sel) chiude dialogo con occupanti via San Donato

Da sabato 3 marzo tre nuclei familiari hanno preso possesso di uno stabile, quello di via S.Donato 143/2, Bologna, vuoto da decine di anni ormai.Uno stabile privato, sfitto, lasciato al degrado più totale da quando il vecchio proprietario, un artigiano migrato in Inghilterra durante la guerra e poi tornato in Italia,  lo ha lasciato agli eredi alla sua morte. Era diventato un fortuito ricovero per tossici, ora As.I.A USB e gli Inquilini Resistenti lo hanno aperto, pulito e riabitato, rendendolo un luogo finalmente di nuovo utile: ospitare chi ha la necessità di avere un tetto sulla testa, perché, a causa della crisi ha perso il lavoro e non riesce più a pagare l’affitto o è già stato sfrattato. “Di fronte ai numeri sempre più preoccupanti dell’emergenza abitativa in città, l’organizzazione di iniziative tese alla requisizione e all’auto-recupero di patrimonio immobiliare pubblico e privato sfitto, diviene una necessità inderogabile.” Queste le motivazioni di As.I.A. USB, che fin da subito ha chiesto un incontro con l’Assessore Malagoli. Lunedì mattina quindi, alla vigilia del processo di USB contro il Comune per l’interruzione delle relazioni sindacali con il secondo sindacato del Pubblico Impiego a Bologna, l’assessore alle politiche abitative Malagoli (SEL) il quale ha fatto del recupero degli spazi contro la cementificazione del territorio uno dei pilastri della sua campagna elettorale, non solo ha chiuso tutte le porte al dialogo con gli occupanti; dopo aver proposto delle soluzioni inaccettabili per solo una parte dei nuclei coinvolti nell’azione di requisizione popolare, ha ribadito di non aver intenzione di prendere a mano la situazione in alcun modo, rimettendosi alle decisioni della questura e del privato. Non si è infine risparmiato alcune dichiarazioni in cui accusava As.I.A USB di averlo tacciato di fascismo, fatto decisamente smentito dal sindacato, e dall’assessore stesso di conseguenza.  Tutto questo ha portato nella giornata di martedì, ad un presidio sotto le sedi di SEL e IDV, in segno di ulteriore ricerca di dialogo, sia dal punto di vista sindacale che e soprattutto politico. Un ampia parte del movimento bolognese ha portato alla casa occupata la sua solidarietà. Dallo spazio autogestito VAg61,  ControCorrente- Per una sinistra dei lavoratori, Partito Comunista dei Lavoratori, Rete dei Comunisti, Santa Insolvenza, Collettivo Autunno Caldo, Bartleby, Giovani Comunisti, Comitato No Debito ,… in molti e molte si sono resi solidali con la lotta degli Inquilini Resistenti e con le loro motivazioni politiche. Nel frattempo, gli Inquilini Resistenti hanno anche lanciato una petizione contro lo sgombero a cui in molti abitanti del quartiere hanno già aderito. L’intenzione ora è quella di trasformare via S.Donato 143/2 in un luogo dove non solo abitare, ma anche  vivere e far vivere tutte le battaglie contro la precarietà e contro la crisi che si sono mosse in questi mesi in città. Venerdì sera intanto, si organizza un aperitivo per il quartiere perché come in ogni storia, occorre conoscersi per capirsi, condividersi ed amarsi.

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