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Prato. Multa per il picchetto operaio alla CXL. Il Comune: “Ce lo ha chiesto la Questura”

Il Comune di Prato sostiene che sia stata la Questura a chiedere di multare gli operai in sciopero davanti al Maglificio CXL di via Paronese.

Il Comune lo afferma in una nota diffusa pubblicamente in relazione alla notizia della multa per occupazione del suolo pubblico elevata sabato 15 febbraio al sindacato Sudd Cobas che ha promosso il presidio davanti all’azienda. Il Comune aggiunge che la multa sollecitata dalla Questura è stata fatta sulla base del regolamento comunale.

Da giovedì 13 febbraio è in corso lo sciopero degli operai del Maglificio CXL, in presidio permanente con le tende davanti al cancello dell’azienda nonostante la forte pioggia e il vento degli ultimi due giorni. Secondo il sindacato i lavoratori in sciopero hanno lavorato per 12 ore al giorno su 7 giorni. «Hanno stirato, etichettato e inscatolato migliaia e migliaia di vestiti, anche di note marche internazionali, che venivano esportati in tutta Europa, senza ferie, pause o malattie retribuite» sostiene il sindacato.

Il 15 febbraio, la polizia municipale si è presentata al picchetto per notificare agli scioperanti una multa per occupazione del suolo pubblico e con l’intimazione di smontare il presidio.

Chiediamo alla sindaca Bugetti – chiedono i sindacalisti – di venire al presidio lunedì mattina per incontrare i lavoratori della CXL e dare un segnale chiaro su quale sia la posizione del Comune, il ritiro della multa e dell’ordine di rimozione sperando si tratti di un errore”.

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1 Commento


  • Pasquale

    Sindaci sceriffi.

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