Sarebbero stati “nascosti” nella vecchia palestra sotterranea (mai usata per la sua inagibilità) della scuola “Andrea Doria” in via della Concordia, angolo via Cordai, i 115 migranti sbarcati nella notte al porto di Catania dopo essere stati intercettati al largo da due unità del Gruppo aeronavale della Guardia di Finanza.
Lo denuncia Alfonso Di Stefano, della Rete antirazzista catanese, smentendo la versione ufficiale in base alla quale invece gli stranieri, fra i quali una trentina di ragazzini minorenni, sarebbero stati portati al Palanitta, nel quartiere Librino, per le operazioni di identificazione.
Di Stefano – che si è recato in via della Concordia e ha visto una gran quantità di cellulari della polizia – teme che questo serva a dirottare l’attenzione altrove per dare corso a un rimpatrio forzoso in Egitto in base – afferma – “ai vergognosi e disumani ‘accordi di riammissione’”, come avvenne nell’ottobre 2010 quando un gruppo di migranti egiziani, fra i quali molti bambini, venne rimpatriato senza alcun rispetto per i diritti essenziali, primo fra tutti il diritto d’asilo: senza il sostegno di un avvocato né la mediazione di un interprete.
Intanto gli inquirenti hanno fermato quattro nordafricani, ritenuti i traghettatori, nei confronti dei quali i sostituti procuratori Enzo Serpotta e Alessandro Sorrentino ipotizzano il reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
I migranti, quando sono stati intercettati in mare, erano a bordo di un peschereccio egiziano di una quindicina di metri, ma si ritiene che vi siano stati trasbordati da una “nave madre” che poi ha invertito la rotta.
da “Zenzero quotidiano!
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