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“Batman” Fiorito se la canta

In un ambientino così perbene può accadere di tutto. La linea scelta da “Batman” Fiorito per difendersi è la più antica, nella scala inferiore del romanzo popolare sulle appropriazioni indebite: dare le prove sui reati dei complici.
«Adesso il partito sa tutto», «ho consegnato un dossier con tutti i documenti. Vedremo chi ha rubato». Lo dice in un’intervista al Messaggero l’ex capogruppo del Pdl al Consiglio regionale del Lazio Franco Fiorito, indagato per peculato in relazione alla sua gestione dei fondi del partito. I bonifici a suo nome, spiega, «sono i soldi che la Regione mi pagava per le mie tre indennità, da consigliere, da presidente della commissione Bilancio e da capogruppo». «Ho rendicontato tutto – prosegue -, guardi invece qui che roba: questi sono i rimborsi per le cene, cenette a due a base di ostriche. E questi per i ristoranti, serate con 120 invitati, peccato che ne potevano contenere al massimo 40. E vogliamo parlare dei buoni benzina? Rimborsi per 40 mila chilometri in un anno a gente che non si è mai spostata di casa. Ecco con chi abbiamo avevo a che fare… con un presidente del consiglio regionale che ha due auto blu, una a Roma e l’altra a Cassino». Fiorito mostra documenti e fra i nomi cita quello di Arianna Meloni, sorella dell’ex ministro: «lavora nel gruppo Pdl della Regione Lazio, ma in ufficio non la vediamo da 5 mesi. È sempre in servizio esterno, però lo stipendio di 2.300 euro lo prende, eccome se lo prende. Suo marito è l’assessore ai Trasporti Francesco Lollobrigida. Chiaro? Può fare come le pare!».

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