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Puglia. La Colombia del Sud?

Gli agenti della squadra mobile delle Questure di Bari e Foggia hanno compiuto otto arresti nel foggiano nei confronti di presunti appartenenti a una banda specializzata in rapine a portavalori, autotrasportatori ed esercizi commerciali. Fin qui la notizia non ha nulla di clamoroso ma quando si scopre che in totale, l’operazione «Border less», avviata nel settembre 2011, ha portato a 164 arresti e 177 denunce a piede libero, si svela uno scenario quantitativo (per le persone coinvolte) e qualitativo che somiglia più ad uno scenario colombiano o messicano che a quello di una pur turbolenta regione del Meridione. I dispacci ufficiali affermano che l’operazione condotta dagli investigatori della Polizia di Stato di Foggia, nei confronti di appartenenti soprattutto alla criminalità del territorio di Cerignola e Andria, ha inoltre consentito di denunciare altre 177 persone facenti parte di numerosi gruppi criminali originari dei comuni compresi tra le province di Foggia e Bari, dediti – secondo gli investigatori – alla commissione, in diverse regioni italiane, di «gravi delitti di natura predatoria».Secondo quanto accertato nel corso delle indagini, esponenti della criminalità cerignolana e andriese avevano costituito alcuni sodalizi criminali dediti a rapine in danno di furgoni portavalori e di autotrasportatori pregiudicati, inclini ad attività criminali, che operavano sul territorio nazionale, che, negli ultimi anni avevano fatto registrare una considerevole recrudescenza nei territori delle province di Foggia, Barletta-Andria-Trani e Bari. La banda operava sul territorio nazionale utilizzando tecniche paramilitari con l’uso di armi «ad alto volume di fuoco» e materiale esplosivo.
Nell’ambito dell’operazione odierna sono stati sequestrati una pistola, un fucile a canne mozze e 300 munizioni. Complessivamente, nel corso delle indagini sono state sequestrate 12 pistole, 2 fucili, un fucile mitragliatore kalashnikov, 750 kg. di polvere pirica, 800 munizioni di vario calibro e 261 autoveicoli di provenienza illecita. Un piccolo esercito insomma e una realtà che merita di essere indagato (e non solo da polizia e magistratura) più a fondo di quanto si era ritenuto fino ad oggi.

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