Ieri pomeriggio si è svolto l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico sulla Sixty di Chieti Scalo (di cui ci siamo già occupati martedì scorsohttps://www.contropiano.org/it/sindacato/item/11256-chieti-la-lotta-della-sixty-tra-indifferenze-istituzionali-e-un-padrone-senza-volto . Il risultato è stato drammatico e desolante: la Regione (nonostante quanto accaduto sabato scorso all’aeroporto di Pescara tra il presidente Chiodi e una delegazione di lavoratrici e lavoratori Sixty) non ha inviato alcun rappresentante, mostrando ancora una volta di voler ignorare questa vertenza, e il fondo d’investimento proprietario ha inviato solo due legali, rimanendo quindi ancora “senza volto”, che non hanno detto nulla sul futuro della fabbrica di Chieti Scalo. In questa fase sempre più di profonda incertezza, sconcerto e indignazione tra le lavoratrici e i lavoratori la richiesta di concordato preventivo che, in assenza di un piano industriale della proprietà e della proprietà stessa, appare come l’anticamera del fallimento definitivo.
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