Una agenzia riferisce che sarebbero stati individuati dalla Digos gli autori dei manifesti stampati e affissi per la morte di Luigi Fallico, arrestato nel giugno 2009 con l’accusa di appartenenza alla organizzazione “Per il Comunismo! Brigate Rosse”, deceduto nel carcere viterbese di Mammagialla nel maggio 2011 dopo quasi due anni di detenzione e a causa della totale assenza di cure.
I manifesti erano stati affissi nelle strade del quartiere Casal Bruciato lo scorso 3 novembre. Del resto Luigi viveva e lavorava nel quartiere. Il 28 maggio si era svolta la cerimonia voluta dalla famiglia di Gigi prima nella chiesa di via Sandro Sandri poi un corteo per il quartiere aveva portato un ultimo saluto con un celebrazione più politica al centro sociale del suo quartiere, l’Intifada, in via di Casal Bruciato.
Il 9 gennaio di quest’anno sono state depositate le motivazioni dell’assoluzione degli imputati nel processo in cui era imputato Gigi. Le motivazioni dei giudici sono tombali e a tratti quasi irridono l’indagine dei pm. In realtà – così sostengono i giudici – non è emerso durante il processo alcun collegamento con la banda armata responsabile dell’agguato a Biagi e neppure alcun legame certo tra gli stessi imputati e Gigi Fallico, nel frattempo deceduto per infarto in carcere e assolto post-mortem da quasi tutte le accuse. Quando ormai era troppo tardi.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa