Il Quartiere Murri si mobilità in vista della manifestazione di sabato 24 novembre. Nasce il Comitato Antifascista Murri (Cam).Qualche settimana fà il gruppo Neo-Fascista “Sole e Acciaio” (riconducibile a CasaPound) ha aperto una sede nel quartiere bolognese.
Pronta è stata la risposta dei cittadini che ancora si richiamo all’antifascismo militante ed un gruppo di residenti ha dato vita al Coordinamento Antifascista Murri che ha subito cominciato ad agire attraverso la
stampa, l’informazione e la presenza costante sul territorio per smascherare la loro attività, culturalmente legata al razzismo, al sessismo ed alla violenta eliminazione, anche fisica, di ogni espressione politica e culturale che non sia la loro.
Intanto arrivano le adesioni da parte delle forze Antifasciste Bolognesi che hanno espresso solidarietà per la situazione di resistenza all’installazione di un presidio Fascista sul quartiere permesso dalla Procura ed a esprimere la necessità di indire una manifestazione nel quartiere per esprimere la necessità urgente della chiusura di quella sede.
Primo Punto all’ordine del giorno l’indizione della conferenza stampa si terrà oggi alle ore 12 nel cortile di palazzo d’Accursio, dove il Coordinamento Antifascista Murri racconterà il proprio percorso e, assieme ad altri promotori, specificherà le caratteristiche della manifestazione che si terrà sabato 24 novembre a Bologna.
Qui di seguito il testo del volantino di convocazione della manifestazione:
Alcuni mesi fa i fascisti di Casa Pound hanno aperto una loro sede in via Malvolta 16/d, nel quartiere Murri a Bologna, di nascosto, dietro la copertura di una fantomatica associazione culturale, dal nome sinistro: “Sole e acciaio”. Come residenti nel quartiere abbiamo sentito l’esigenza di tenere monitorate le loro attività, come prima forma di autodifesa. Pur proveniendo da esperienze e realtà diverse siamo oggi uniti dall’ideale antifascista e da una necessità non rimandabile: togliere qualsiasi agibilità alla propaganda dei fascisti e chiudere la sede di via Malvolta 16/d. I cosiddetti fascisti del terzo millennio (come si definiscono pubblicamente) utilizzano le armi del mimetismo che hanno ereditato dai loro “padri” di Terza Posizione e mostrano un volto affabile e giovanile per cercare di imbonirci. Nella loro demagogia vogliono rifarsi a un supposto “fascismo delle origini”, venato di vitalismo e irrazionalismo, vicino a D’Annunzio, Fiume e al “diciannovismo” (dal 1919, anno di fondazione dei fasci di combattimento). Dietro c’è la violenza squadrista: bastonate agli studenti che protestavano contro la controriforma Gelmini nel 2008 a Piazza Navona, coltellate ai gay e agli “alternativi”, infinite aggressioni a compagni o semplici dissidenti su e giù per l’Italia, fino all’assassinio: nel dicembre 2011 un militante di Casa Pound, Gianluca Casseri, spara a bruciapelo ad alcuni venditori ambulanti senegalesi, a Firenze; ne ammazza due e ferisce altri tre, in quella che è una vera e propria esecuzione razzista. Questi sono i pericoli. Per contrastare tutto ciò abbiamo iniziato un’attività pubblica nel quartiere e nella città: con regolari volantinaggi e affissioni, e attuando due iniziative simboliche, intitolando una rotatoria all’antifascista Emilio Bassi e dando vita a un presidio partecipato di fronte alla targa che ricorda il ruolo delle donne antifasciste nella Resistenza, presso il parco Renata Viganò, opera sfregiata con un fascio littorio la notte subito precedente alla nostra iniziativa. Noi crediamo anche che i veri nemici siano i padroni, gli speculatori e tutti quegli apparati statali e sovrastatali che ci stanno facendo pagare con lacrime e sangue una crisi finanziaria di cui hanno l’esclusiva responsabilità., per questo ci siamo dati tre parole d’ordine: internazionalismo, libertà e giustizia sociale. Questi sono i nostri valori. I fascisti di via Malvolta costituiscono un ostacolo nell’affermazione di questi valori perché sono, come tutti i loro camerati, a fianco dei padroni contro i lavoratori e al fianco della polizia contro chiunque si ribelli a un ordine ingiusto. Lo dimostra ad esempio il recente appoggio di Casa Pound alle politiche del padrone dell’Ilva di Taranto Riva, noto sfruttatore ed affamatore, assassino inquinatore di una popolazione e del suo intero territorio. La nostra netta percezione oggi è che i fascisti di via Malvolta tentino di allargare la propria sfera d’azione: adesivi, scritte, manifesti, aperitivi sul marciapiede, una sede aperta diversi giorni a settimana e la prima iniziativa pubblica il 13 ottobre scorso, conclusasi lungo la strada al grido di “Duce Duce”, sotto l’occhio protettivo carabinieri. Tutto ciò è ostacolato spontaneamente dalla gente del quartiere che rimuove gli adesivi, copre le scritte, appende striscioni antifascisti e si riprende le strade (come è avvenuto lo stesso 13 ottobre), ma avviene anche nel silenzio assordante delle istituzioni, dal quartiere al comune. Noi non resteremo a guardare: l’attività spontanea degli abitanti del quartiere merita l’appoggio di tutti-e. Proponiamo quindi alle donne e agli uomini liberi, e alle loro associazioni, una manifestazione, popolare e determinata, nel pomeriggio di sabato 24 novembre.
Sabato 24 novembre manifestazione ore 15 piazza Carducci
Chiudiamo le sedi dei fascisti! Chiudiamo Casa Pound!
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