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Dopo gli arresti della magistratura all’ILVA di Taranto annunciata la “messa in libertà” di migliaia di lavoratori

USB chiede l’intervento del governo e annuncia la mobilitazione dei lavoratori

Taranto â€“ lunedì, 26 novembre 2012 Le voci di “messa in libertà†di migliaia di lavoratori dell’ILVA non può non essere messa in relazione con i nuovi provvedimenti di custodia e gli indagati ordinati dalla magistratura questa mattina.

USB ritiene che quanto sta accadendo è una vera e propria ritorsione ed un nuovo tentativo della proprietà dell’ILVA di utilizzare la preoccupazione e la rabbia dei lavoratori contro i provvedimenti della magistratura.

Ma questa volta non può e non deve andare come già è successo alcuni mesi fa: tra gli operai è ormai forte la consapevolezza che è l’ILVA la responsabile di ciò che sta accadendo; è l’ILVA che non vuole pagare per tutto ciò che ha inquinato; è l’ILVA che non vuole impiegare i miliardi di utili che ha fatto in questi anni per risanare la fabbrica e il territorio.

USB richiede pubblicamente l’intervento del Governo e annuncia sin da ora che se l’ILVA tenterà la “serrata†si arriverà a una forte ed immediata risposta dei lavoratori che non potrà certo fermarsi allo sciopero e che coinvolgerà l’intera cittadinanza.

A questo punto è lo Stato che deve intervenire per risanare la fabbrica e il territorio e ridare un futuro pulito e certo agli operai e alla città. Si nazionalizzi la fabbrica requisendola alla proprietà senza alcun indennizzo: si diano risposte certe ed immediate all’intera città ed a chi lavora all’ILVA.

USB Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato

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