A poche ore dalle misure cautelari della Digos nei confronti di alcuni militanti No Tav e dallo sgombero dei presidi intorno al fortino di Chiomonte il movimento No Tav annuncia mobilitazioni a Torino, in Valsusa e a Lione, dove lunedì é previsto il vertice Monti-Hollande. E’ quanto é emerso dalla conferenza stampa tenuta da Luca Abbà, l’attivista No Tav caduto dal traliccio lo scorso febbraio a Chiomonte (Torino) durante un’ennesima operazione di polizia, da Alberto Perino e da Lele Rizzo del centro sociale Askatasuna. Che hanno parlato di “due pesi e due misure” nell’applicare la giustizia in Val di Susa. “A Chiomonte la giustizia non è uguale per tutti. È stato sequestrato, blindato e racchiuso in una scatola di metallo il presidio di Gravella, che è abusivo, é vero. Ma perché il Comune di Chiomonte non ha mai segnalato altre casette abusive in Valle, alcune fatte anche da Carabinieri, fuori dall’orario di lavoro, anche col tetto in Eternit?” ha denunciato Perino, ribadendo che anche il cantiere della Tav di Chiomonte é abusivo, “visto che non ha ancora il progetto esecutivo”.
Secondo Luca Abbà, la presenza dei No Tav vicino ai cancelli del cantiere “dava molto fastidio, perché costringevamo i mezzi a fare un giro più lungo per entrare nel cantiere”. E poi promette: “Noi daremo ancora fastidio su via dell’Avanà, intensificheremo la nostra presenza e costruiremo un presidio da un’altra parte”, lanciando l’appuntamento per un presidio questa sera a Torino, alle 18.00 in Piazza Castello e poi lunedì 3 a Lione e sabato 8 in Val Susa, dove si tiene tradizionalmente la manifestazione in ricordo dei fatti di Venaus nel 2005. Per andare a manifestare il 3 dicembre a Lione i militanti No Tav hanno già organizzato 8 pullman, ma il numero dei manifestanti dovrebbe crescere ancora nei prossimi giorni vista l’ennesima retata di questa mattina. Alla conferenza stampa ha voluto fare un suo intervento anche Davide Bono del Movimento 5 stelle del Piemonte, “perché – ha detto – é importante rispondere subito all’ennesima soluzione mediatica e giustizialista a senso unico”. Ancora più duro Ezio Locatelli di Rifondazione Comunista, che ha detto commentando le misure cautelari e gli sgomberi: “A me queste operazioni ricordano il ventennio fascista. Siamo di fronte a misure che hanno il senso del ridicolo”.
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