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Lazio. Il S. Raffaele chiude tutte le cliniche

Il 30 dicembre cesseranno le attività di tutte le strutture del gruppo San Raffaele nel Lazio. Si tratta dei presidi Irccs San Raffaele Pisana, San Raffaele Portuense, San Raffaele Flaminia, San Raffaele Trevignano, San Raffaele Sabaudia, San Raffaele Termini, Metamedica, MR3000 e San Raffaele Tuscolana.
Lo ha comunicato in una nota il presidente di San Raffaele Spa, Carlo Trivelli, spiegando che l’incontro presso il prefetto di Roma, con il commissario Enrico Bondi e alcuni suoi funzionari – al quale hanno partecipato anche i prefetti di Viterbo e Frosinone – ha avuto “esito negativo”.
Il commissario, infatti, “è apparso poco e male informato rispetto a tutte le questioni sulle quali, nell’incontro di due settimane fa, aveva garantito che avrebbe assunto tutte le necessarie informazioni per risolvere la gravissima situazione finanziaria che ha costretto il Gruppo a decidere la chiusura già delle strutture di Cassino, Viterbo, Montecompatri e Rocca di Papa, nonché della sede amministrativa”.

Tutto ciò “non è avvenuto – si legge in una nota – e dall’incontro di oggi è arrivata solo l’assurda richiesta di procrastinare, a data indefinita, ogni decisione. Ma la società non ha, come già più volte detto, risorse sufficienti a garantire l’assistenza”.

L’annuncio della chiusura delle 13 strutture del Gruppo San Raffaele Spa nel Lazio si tradurrà, a partire dal 30 dicembre, in oltre 2.000 pazienti da ricollocare, insieme a 2.074 dipendenti più l’indotto. Il gruppo chiedeva da tempo di ‘sbloccare’ 260 milioni di euro di arretrati, ma la ‘fumata nera’ al termine dell’incontro dal prefetto di Roma, con il commissario Enrico Bondi e alcuni suoi funzionari, ha portato alla decisione di oggi di ‘staccare la spina’.

Un centinaio fra dipendenti del San Raffaele di Rocca di Papa e familiari dei piccoli pazienti in cura nella struttura sta manifestando davanti alla sede della Provincia di Roma, bloccando il traffico in via IV novembre e nelle zone intorno a piazza Venezia. Armati di fischietti e trombette, i manifestanti hanno portato anche alcuni bambini, che non possono più essere seguiti nella clinica di cui il Gruppo San Raffaele ha annunciato la chiusura.

La protesta non era prevista e ci sono stati momenti di tensione davanti a Palazzo Valentini fra i carabinieri e i dipendenti del San Raffaele. “Uno dei lavoratori in una colluttazione con i carabinieri è caduto ed ha battuto la testa – riferisce all’Adnkronos Salute Alessandro Calicchia, della Cisl di Rocca di Papa – subito dopo ha avuto una crisi di dispnea ed è stato trasportato via, con urgenza, dall’ambulanza; anche altri sono stati medicati”.

“Abbiamo ricevuto le lettere di licenziamento – spiega Calicchia – e non prendiamo più gli stipendi da settembre. La Regione non dà più i soldi e l’azienda non è più disposta ad anticiparli: siamo stanchi della politica e dei ragionieri messi a risanare i conti della Regione”.

“Ci sono rimaste solo le lacrime e le bollette da pagare”, urlano i manifestanti, scandendo “buffoni, buffoni”. “Non abbiamo più la possibilità di curare i nostri figli – racconta una mamma in lacrime – eppure paghiamo le tasse. Sono disposta a farmi arrestare, non ho più niente da perdere. E la prossima volta porterò in piazza anche i miei bambini”.

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