Breve contestazione questa mattina al convegno organizzato dalla Cgil del Friuli Venezia Giulia all’interno della Stazione Marittima a Trieste. Un gruppo di militanti del sindacato, mentre dal palco parlava il segretario regionale Franco Belci, ha esposto uno striscione con la scritta “meno politica, più sindacato”. Il segretario Belci ha proseguito il suo intervento. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, non ha commentato e il convegno, al quale interverranno anche i due candidati principali alla presidenza della Regione, il governatore in carica Renzo Tondo e la sfidante Debora Serracchiani, è proseguito regolarmente.
Di seguito il comunicato diffuso dai contestatori
Basta offrire una spalla a questa politica!!!
Cgil=Pd=Pdl=Monti=Bce=Macelleria sociale (…)
Vogliamo che il nostro sindacato la smetta di farsi vedere in vetrina assieme ai politici che sostengono e appoggiano la linea del massacro sociale dettata dai giochi della finanza internazionale e delle banche.
Basta stare ai tavoli di consultazione e concertazione, se non si ottiene niente.
Basta chiedere soltanto le briciole e far finta di non vedere l’origine di tutti i problemi dei lavoratori e dei cittadini di questo paese.
Si chieda con forza di abrogare le modifiche apportate all’art. 81 della nostra Costituzione, cioè si chieda di uscire dalla logica del “pareggio di bilancio”, in modo da poter destinare risorse ai servizi pubblici fondamentali (scuola, sanità, assistenza) invece che buttare via denaro pubblico per acquistare gli F35 o per realizzare inutili e dannose grandi opere come la TAV che arricchiscono le varie mafie del cemento, o per sostenere i costi di una classe politica ormai autoreferenziale.
Si chieda con forza di abrogare le riforme ingiuste come quella delle pensioni, che di fatto impediranno ai giovani di arrivarci, lottando almeno perché si torni a mettere come limite i 40 anni di contributi e i 60 di età per le donne. Abrogando la vergognosa riforma della Fornero si risolverebbe da solo anche il “problema” degli esodati.
Si chieda con forza di abrogare le modifiche allo Statuto dei Lavoratori, quindi di ripristinare l’art.18 e di estenderlo anche alle realtà lavorative con meno di 15 dipendenti e alle cooperative.
Si chieda con forza di tornare al ruolo fondamentale del Contratto Nazionale di Lavoro, elemento di civiltà e giustizia per i lavoratori, ritirandosi da tutti gli accordi e i protocolli che ne hanno depotenziato il ruolo per favorire in modo irrealistico e colpevole la cosiddetta “contrattazione decentrata”, che può riguardare soltanto una minoranza di realtà lavorative.
Vogliamo una CGIL che torni di nuovo a rappresentare gli interessi veri dei lavoratori.
No alle vetrine politiche in campagna elettorale!
RETE28APRILE-OPPOSIZIONE CGIL TRIESTE
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
Giuseppe Aragno
Ma questa gente si illude ancora? Perché non va via dalla Cgil?