Favori ad una prostituta in cambio di sesso. Per questo ieri il tribunale di Mantova ha condannato in primo grado Giorgio Sganzerla, maresciallo 52enne dei carabinieri attualmente in pensione ma fino ad un anno e mezzo fa comandante del nucleo radiomobile di Mantova. Il maresciallo é stato condannato a 4 anni e mezzo di reclusione e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici per i reati di peculato e violazione dei sigilli; è stato invece assolto per altri cinque capi di imputazione minori: corruzione sessuale, falso, omissione di atti d’ufficio e rivelazione di segreti.
Il tribunale ha assolto la prostituta che avrebbe corrotto il carabiniere in cambio di alcuni favori.
I fatti risalgono al luglio 2011 quando Sganzerla, all’indomani di una retata in un condominio dove la prostituta riceveva i clienti, l’aveva riaccompagnata nell’appartamento posto sotto sequestro, rompendo i sigilli. Non solo. Il carabiniere avrebbe anche ritardato le indagini in cambio di prestazioni sessuali da parte della prostituta brasiliana.
«Mai avuto rapporti sessuali con quella donna. Ho solo protetto una fonte investigativa importante. Ho la coscienza a posto. La coscienza di un carabiniere abituato a lavorare dodici ore al giorno per l’ Arma» aveva detto il carabiniere sul cui profilo Facebook abbondano i richiami e le attestazioni di stima per Benito Mussolini e Giorgio Almirante.
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GISELLA VENDITTI
I CARABINIERI VERI NON SI MACCHIANO MAI