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La prima giornata di lotta per la casa a Modena

Sabato 4 maggio, oltre 500 persone hanno sfilato per le vie del centro di Modena, dando corpo e visibilità al dramma silenzioso che stanno vivendo migliaia di famiglie: 2000 gli sfratti previsti nel 2013, con previsioni tutte al rialzo, che piazzano la provincia di Modena, tra i territori italiani a più alta tensione abitativa.

“Mai più persone senza case e case senza persone” – hanno urlato i manifestanti passando sotto i palazzi del potere, ricordando la follia di una provincia fortemente cementificata, piena di costruzioni nuove, chiuse, invendute, con un patrimonio “storico” di oltre 40.000 case sfitte su cui neanche durante l’emergenza terremoto, qualcuno ha sentito il dovere di incidere.

La forza della piazza è stata nel suo carattere “operaio”: molte le delegazioni di fabbrica presenti con le loro RSU ( Maserati, Wam, Ferrari, Motovario, Terim), a dimostrare alla città che ormai il problema casa investe il presente e il futuro delle classi lavoratrici, soprattutto in un territorio a forte vocazione manifatturiera, con redditi medi pesantemente falcidiati dalla crisi.

Una delegazione di massa avrebbe voluto portare sul tavolo del Prefetto quella che era la prima rivendicazione della piattaforma del corteo: il blocco immediato per ragioni di ordine pubblico degli sfratti in corso. Purtroppo i portoni del Palazzo di Governo sono rimasti chiusi. Ma nessuno dei partecipanti è rimasto deluso: la sensazione collettiva è che la giornata di oggi sia stata l’inizio di un percorso che intreccerà nei prossimi mesi la vita e i bisogni di tanti soggetti collettivi e individuali, che stanno rispondendo alla drammatica crisi delle rappresentanze “storiche”, nell’unico modo possibile: inventando nuovi strumenti e aprendo nuovi fronti di lotta.

COMITATO LAVORATORI PER IL DIRITTO ALLA CASA

info: g.iozzoli@libero.it

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