Ricostruiamo Napoli e la Campania! Bonifica e Lavoro ora!
Invertiamo la rotta!
Bisogna adottare provvedimenti concreti per avviare un Piano del Lavoro per rimettere in piedi la nostra Regione e salvaguardare i beni comuni, solo il protagonismo popolare può farlo!
La città di Napoli e la regione Campania sono state devastate da decenni di politiche scellerate, dalla pulsione del profitto, da interessi criminali. Una regione ricca di potenzialità e di risorse è stata saccheggiata, distrutta, ridotta a un concentrato di emergenze: emergenza ambientale, emergenza lavorativa, emergenza sanitaria, emergenza abitativa, emergenza infrastrutturale, emergenza trasporti, emergenza sociale. Le politiche messe in campo dagli ultimi governi Prodi- Berlusconi- Monti e oggi Letta- Napolitano- Alfano- Berlusconi hanno alimentato e favorito tutto questo esattamente per garantire ai i Marchionne di turno, agli speculatori finanziari e all’Unione Europea lauti profitti a discapito di quel 99% della popolazione che per vivere deve lavorare. In Campania la giunta Bassolino prima e quella Caldoro oggi sono degni rappresentanti di questi criminali senza scrupoli.
La situazione presso la ex- area Italsider di Bagnoli, la ex-area industriale di Napoli est, le discariche legali e illegali da Chiaiano a Pianura passando per la Terra dei Fuochi e il resto della provincia di Napoli dipingono il quadro di disastro ambientale senza precedenti nella storia che miete vittime con percentuali da record, metodicamente insabbiate dalle istituzioni come dimostra il sistematico boicottaggio alla realizzazione di un Registro dei Tumori.
Le bonifiche mai realizzate nonostante le ingenti somme di denaro stanziate e sperperate per tornaconti personali e di bottega dalla gestione banditesca di politicanti di turno poti alla direzione di società create ad hoc (da Bagnoli Futura all’Astir, dall’Arpac alla Arpac Multiservizi per far solo alcuni esempi, i più eclatanti)hanno aggravato oltre ogni misura la realtà, poiché hanno aggiunto alla devastazione del territorio la disperazione sociale: mentre i CDA delle società partecipate si arricchivano e garantivano lauti guadagni alle ditte dei loro compari, hanno trasformato le società partecipate (che in quanto tali dovevano essere elemento di garanzia per la collettività) in carrozzoni clientelari ed i lavoratori dipendenti (parte dei quali giunti ad un contratto lavorativo dopo anni di dure lotte) sono stati messi alla gogna mediatica, accusati di essere “fannulloni e parassiti” e in definitiva sono stati indicati come i responsabili dello sfacelo. Oggi a fronte di una crisi del sistema capitalista stesso, i tagli alla spesa pubblica chiudono i rubinetti alle società partecipate ma mentre i CDA si riciclano in nuove speculazioni, i lavoratori non prendono lo stipendio da mesi e sono sull’orlo del precipizio della nuova disoccupazione.
Occorre invertire la rotta! La bonifica non è più rinviabile perché ne và delle nostre vite, il lavoro per realizzarla è enorme eoccorre l’impiego di migliaia e migliaia di persone, farlo è una questione di volontà politica.
Progetti per difendere i beni comuni, per sviluppare percorsi virtuosi, per coniugare lavoro, salute e ambiente ce ne sono già molti e molti altri possiamo elaborarne mettendo assieme comitati ambientalisti, tecnici, medici, professori universitari, eletti progressisti disponibili a dare battaglia per fare ciò che oggi è necessario.
Le amministrazioni locali devono essere obbligate, attraverso la mobilitazione, ad applicare progetti elaborati dai comitati ambientalisti; queste aziende devono svolgere la loro azione sotto il controllo di comitati di garanzia composti da rappresentati dei lavoratori ed esponenti della società civile e comitati ambientalisti, che ne certifichino la trasparenza e l’effettivo impiego per il bene della collettività.
Lottare ciascuno sul tema che ha più a cuore, rivendicare separatamente bonifica e lavoro ha palesemente perso di efficacia, con la crisi che avanza governi locali e nazionali emanazione dei poteri forti che diano seguito alle nostre rivendicazioni non ce ne possono essere ed affidare loro una soluzione a vantaggio della maggioranza è una pia illusione! Dobbiamo fare un passo avanti: coordinare la nostra azione per elaborare nostri piani risolutivi e imporli nella pratica.
Incontriamoci per un primo confronto, per iniziare ad elaborare un Piano del Lavoro complessivo che metta mano all’emergenza e risolva i problemi non più rinviabili, per elaborare un percorso per la sua applicazione, per iniziare a costruire un’alternativa politica e sociale fondata sull’autonomia ed indipendenza.
ASSEMBLEA PUBBLICA
Giovedì 4 LUGLIO
ORE 16,00
CRAL Comune di Napoli
Via di Pozzuoli, 62/64 – Napoli
Promuovono: Vertenza Napoli, Comitato No Debito Napoli, Lavoratrici/ori delle Società Partecipate
Aderiscono:
Comitato Bonifichiamo Bagnoli
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