I cittadini riuniti nel Comitato Bracciano Stop Discarica segnalano la gravissima situazione di apparente illegalità in merito alla discarica di Cupinoro, da parte delle amministrazioni comunali del territorio e delle autorità competenti.
Nonostante un esposto inviato a tutte le autorità da parte dei Comitati il 31 ottobre scorso, nella discarica sembrerebbe proseguano i lavori di sbancamento per l’ampliamento della cosiddetta area Vaira 1. Il V.I.A. (Valutazione d’Impatto Ambientale) relativo a questa area ad oggi non è stato ancora completato.
I cittadini pretendono di sapere immediatamente nel caso ciò fosse vero, chi ne siano i responsabili e come ciò sia stato possibile.
Inoltre, negli ultimi giorni è uscito dalle stanze dell’amministrazione di Bracciano, seppure in maniera informale, un documento che attesta che nel gennaio 2012 sarebbe stato commissionato dalla Bracciano Ambiente uno studio di fattibilità dal quale si evince che l’effettiva capacità della discarica di Cupinoro arriverebbe fino a 4.800.000 tonnellate, una capacità enorme che di fatto ci fa pensare che i progetti per questo territorio siano quelli di trasformare questo sito in una nuova Malagrotta.
I contorni di questo piano sono in netto contrasto con la sbandierata volontà di avviare un percorso virtuoso del ciclo dei rifiuti attraverso pratiche sostenibili, volontà espressa in campagna elettorale da parte delle amministrazioni comunali e regionali. Una simile volumetria denota un’unica volontà: quella di continuare a preferire il ricorso alle discariche a scapito della raccolta differenziata spinta, l’unica via da seguire per uscire dall’emergenza, che i cittadini invocano da sempre con forza e determinazione.
I cittadini pretendono, alla luce dei fatti, che i protagonisti di questa situazione di presunta illegalità, le amministrazioni di Bracciano e Cerveteri, nonché la Regione Lazio diano spiegazioni esaurienti e che i responsabili si assumano pubblicamente la responsabilità di questo ennesimo scempio senza continuare a nascondersi dietro un’emergenza creata per favorire interessi economici e politici.
E’ inammissibile che la tutela del territorio e della salute pubblica venga svenduta e compromessa per il vantaggio di pochi. I cittadini non ci stanno a questo gioco, richiedono alle autorità preposte di ripristinare la legalità e individuare le responsabilità, e a chi hanno votato di mantenere coerentemente gli impegni presi.
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