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Milano. Fascisti travestiti per rientrare alla Statale

NESSUNO SPAZIO DI AGIBILITA’ AI FASCISTI, NE DENTRO NE FUORI DALL’UNIVERSITA’!

Questo venerdì, 17 gennaio, l’Università Statale di Milano dovrebbe ospitare un ambiguo convegno dal titolo “Il mondo verso un futuro multipolare”.
Il convegno è stato promosso dal cosiddetto “Gruppo Alpha” e dall’associazione “Millennium”. Il primo è uno sparuto gruppuscolo apparso da poco in università con legami molto stretti con l’organizzazione neo-fascista “Lealtà e Azione”, già conosciuta per le continue aggressioni, coltello alla mano, negli ultimi anni a Milano, i secondi, autodefinitisi “comunitaristi”, sono legati alla rivista “Eurasia” con direttore Claudio Mutti, implicato nelle stragi degli anni ’70 e nome chiave del neo-fascismo italiano.
Ma nello specifico cosa vogliono? Secondo la loro visione socio-economica, invece di analizzare la divisione del lavoro in senso internazionale, asseriscono che il mondo dovrebbe assumere una forma geopolitica multipolare in quanto diviso in blocchi nazionali in conflitto tra loro per l’egemonia culturale. L’Europa o l’Eurasia dovrebbe avere come obiettivo quello di raggiungere la supremazia culturale ed economica. In quanto il nemico è il modello capitalista statunitense. Per opporsi ad esso glii stessi capitalismi di tutti gli altri paesi (o blocchi nazionali) sono visti di buon occhio e funzionali alla lotta per la supremazia culturale, a patto che siano in contrasto con il modello americano.
Questa visione rientra perfettamente negli interessi della classe dominante (o parte di questa), quella stessa classe che, attraverso i governi nazionali, smantella il diritto allo studio e precarizza il mercato del lavoro al fine di abbassare gli standard di vita delle classi subalterne tanto in europa quanto nei territori in cui si vorrebbe estendere la propria egemonia.
E’ esattamente ciò che l’Unione Europea cerca di fare da almeno due decenni per riuscire a porsi come nuovo polo imperialista, all’insegna della competizione su scala mondiale.
Questi pennivendoli sostengono un “anticapitalismo” che non si differenzia dal sistema economico-sociale vigente, in quanto la loro opposizione al capitalismo non critica nei fatti (e nemmeno a parole) il sistema di sfruttamento e disuguaglianza su cui il capitalismo si riproduce economicamente. Il loro sembra essere piuttosto un anti-liberismo (unica differenza con la linea politica europea attuale), che in questa fase di crisi di mercato è ciò che il capitalismo potrebbe auspicare. Qualcosa ci dice che il capitalismo gli piace eccome, l’importante è che sia la borghesia nazionale (o europea) a sfruttarci.
Nulla di nuovo all’orizzonte per studenti e lavoratori: nel loro programma il “Gruppo Alpha” auspica un maggiore legame tra università e imprese. Che è quello che le stesse dirigenze universitarie, coerentemente con le ultime riforme, sostengono da anni. Ciò infatti non si discosta affatto da quel processo di aziendalizzazione in corso ormai da anni che vuole piegare l’università alle esigenze del mondo imprendiotoriale e che, soprattutto in fase di crisi, si traduce in formazione di forza-lavoro meno qualificata, flessibile e ricattabile che possa essere, a qualsiasi condizione, a piena disposizione dell’imprenditore di turno. Cosi da un lato strizzano l’occhio ai padroni e dall’altro si permettono di entrare in università per venirci ad “esporre” le loro ridicole soluzioni all’abbassamento della qualità della vita (nostra e delle nostre famiglie) che loro stessi contribuiscono ad affossare.
Gli studenti e i lavoratori che si oppongono al peggioramento delle loro condizioni non possono dare alcuna agibilità all’interno delle università a questi loschi figuri. La loro stessa esistenza è la prova che viviamo in una società classista. La loro presenza in università è la riprova che studiamo in un’ università classista che regala sempre più pezzi di diritto allo studio ad imprese private, distruggendo qualunque prospettiva lavorativa dignitosa sostituendola con una vita di precarietà, stage non retribuiti, salari da fame e sfruttamento intensivo della nostra manodopera, in una guerra di competizione sempre più sfrenata, che inizia proprio tra i banchi di scuola.
PER QUESTO CHIAMIAMO GLI STUDENTI E I LAVORATORI TUTTI AD OPPORSI ALL’INIZIATIVA FASCISTA DEL 17 GENNAIO IN VIA FESTA DEL PERDONO, DALLE 8.30
Assemblea Scienze Politiche

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