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Inviolata. La bonifica è l’unica soluzione

Il nuovo monitoraggio dell’ARPA Lazio all’Inviolata rende la bonifica unica via d’uscita dalla profonda contaminazione della falda 
Il 10 e l’11 dicembre scorso, l’ARPA Lazio ha effettuato prelievi nei sei pozzi-spia posti intorno alla discarica dell’Inviolata di Guidonia, nell’ambito della consueta attività di monitoraggio. A fine febbraio, i dati delle analisi sono stati consegnati alla Regione Lazio, alla Provincia di Roma ed al Comune di Guidonia Montecelio. I risultati parlano chiaro: sia dai campioni “tal quale”, sia da quelli “filtrati” gli inquinanti (organici ed inorganici) appaiono presenti in modo preoccupante.
In particolare, nei piezometri 2A e 3A – entrambi nell’area di costruzione dell’impianto TMB – sono presenti massicciamente l’Arsenico, il Manganese, il Ferro, il Nichel, il Diclorobenzene. Nel piezometro 7 – posto all’ingresso della discarica e non lontano dai ritrovamenti archeologici – sono presenti il Nichel, il Manganese, i Nitriti, il Benzene, il Dicloropropano, il Diclorobenzene. Nel piezometro 2 – e questo è un dato ancor più preoccupante perché il pozzo-spia è all’interno dell’attuale perimetro del Parco regionale dell’Inviolata – è stata riscontrata la presenza di Arsenico.Come si vede, i risultati del recente monitoraggio ARPA Lazio non si discostano di molto da quelli riscontrati all’interno del Piano di caratterizzazione (seguito al procedimento iniziato nel 2011) che avevano reso improcrastinabile l’impegno alla bonifica. Nella prossima riunione della Conferenza dei Servizi, indetta dal sindaco di Guidonia Montecelio per il 26 marzo, le varie istituzioni presenti si troveranno davanti alla sola decisione possibile, quella indicata dalla norma, nazionale ed europea: CHI INQUINA PAGA.
La popolazione di Guidonia Montecelio e di Fonte Nuova è cosciente della pericolosità di questo acclarato inquinamento per l’ambiente e per la salute. Si stanno infatti moltiplicando, da parte delle associazioni e dei comitati locali, le iniziative di controinformazione e di lotta sul territorio, finalizzate alla bonifica del sito dell’Inviolata, alla definitiva chiusura della discarica, all’abbattimento dell’impianto TMB (posto su un’area particolarmente inquinata ed autorizzato da una procedura dichiarata illegittima e su cui è in corso un’indagine della Procura della Repubblica), all’apertura del Parco dell’Inviolata alla fruizione pubblica.
In questa situazione di contaminazione delle acque sotterranee e di illegittimità degli impianti – il recente sequestro dell’area del sesto invaso di discarica l’ha dimostrato – risultano pesanti anche le responsabilità istituzionali regionali e comunali, che nulla hanno fatto e nulla stanno facendo per impedire che l’illegittima autorizzazione ai lavori per il TMB sia revocata.

CRA di Guidonia e di Fonte Nuova

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