Il tutto è aggravato dall’intervento di ACEA che ha provveduto al distacco dell’acqua.
Ciò rappresenta un fatto assolutamente grave perché viene negato un bene vitale e perché, di fatto, viene reso impossibile la continuazione delle attività della struttura che offre diversi servizi per il quartiere e negli anni ne è divenuta un punto di riferimento per gli abitanti.
Non si può dunque non registrare un approfondimento della crisi democratica con una conseguente riduzione degli spazi di agibilità politica. Infatti in questi mesi l’attacco si sta concentrando sui luoghi di aggregazione sociale, centri sociali, teatri e cinema liberati, occupazioni abitative. Tutti luoghi che costituiscono risposte concrete alle esigenze più disparate di una fascia sempre più ampia di popolazione.
Ora, più che mai, è necessaria quindi una risposta comune che intrecci azioni e proposte che parlano una lingua comune: quella dei diritti.
Per questo, come Coordinamento Romano Acqua Pubblica continueremo a mobilitarci per dire “NO” alla disumana pratica dei distacchi, per difendere i servizi pubblici dalle privatizzazioni e i nostri territori dalle speculazioni.
Per continuare ad affermare che è giusto e possibile invertire la rotta.
Coordinamento Romano Acqua Pubblica
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