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Roma. Salta anche un “autorecupero abitativo”

La Regione Lazio in questi giorni ha annunciato che per il mese di settembre partirà la vendita online di immobili cosiddetti “di pregio” di sua proprietà oggetto della delibera regionale 306/2014.

Tra questi, risulta menzionato anche lo stabile di via San Tommaso D’Aquino 11/A come “immobile in permuta con altri soggetti istituzionali” senza indicare il piano di valorizzazione nello specifico.

Questa cartolarizzazione esprime freddi numeri a molti zeri, presentando ai potenziali acquirenti immobili sfitti o abbandonati. Quello di Via San Tommaso d’Aquino 11/A (come altri inseriti nella vendita) è in realtà un palazzo attualmente abitato da 22 nuclei familiari (con 18 minori) che costituitisi in Cooperativa da quasi vent’anni perseguono il progetto di autorecupero a fini abitativi e sociali. L’ edificio era in stato di abbandono da venti anni destinato ad uffici mai realizzati, la cooperativa oltre a costruire le abitazioni dei soci ha finalizzato gli spazi seminterrati del palazzo a uso di associazioni interessate al progetto e allo svolgimento di attività di interesse collettivo. A oggi le associazioni presenti sono: Spazioxygene; Ass. Amicizia e solidarietà Italia Nicaragua; Ass. Cult. “Onda su Onda”; Grandi Laboratori Riuniti Onlus.

Con la Legge Regionale n. 2/2003, art. 97 “Autorecupero di immobile di proprietà della Regione“,  l’immobile in oggetto viene destinato all’autorecupero,  ai sensi della legge Regionale n. 55/98, affidandolo alla Cooperativa Corallo con la quale la Regione stessa avrebbe dovuto stipulare una convenzione. Nonostante ripetute richieste da parte della Cooperativa, a tutt’oggi la situazione è ancora congelata e le 22 famiglie continuano a non sapere quale sarà il loro futuro.

Desideriamo credere che la pubblica amministrazione voglia manifestare la volontà di risolvere problematiche sociali e realtà come la nostra. Riteniamo che l’unico modo “sano” per far fronte all’emergenza abitativa sia il riutilizzo e il recupero di edifici in stato di abbandono, spesso situati in zone centrali della città, attraverso il coinvolgimento attivo degli abitanti, a fini abitativi e sociali.

– Chiediamo che si inizi realmente a discutere di autorecupero a fini residenziali con il recupero di immobili dismessi;

– Chiediamo a questa giunta di sospendere immediatamente la vendita degli immobili che non sono una sua proprietà ma un bene pubblico;

– Chiediamo inoltre che prenda via la procedura partecipata di decisione che coinvolga Regione, Comune, Municipi, cittadine e cittadini, sulla destinazione del patrimonio, come previsto dalla delibera di iniziativa popolare “Patrimonio Comune” depositata in Comune con oltre 8.000 firme lo sorso 22 luglio.

Stiamo organizzando per settembre negli spazi di San Tommaso D’Aquino 11/A una giornata di mobilitazione quindi invitiamo a partecipare attivamente cittadine, cittadini, associazioni, comitati di lotta per la casa, tutte le forze sociali che si oppongono alla vendita dei beni comuni, la stampa i media e tutte le figure istituzionali preposte alla gestione del patrimonio comune e sensibili al problema abitativo.

e mail: autorecuperosantommaso@gmail.com

blog https://autorecuperosantommaso.wordpress.com  

 

 

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