Oggi, 6 agosto, sotto il sole e il caldo torrido di Roma, con l’università La Sapienza deserta, il magnifico rettore Luigi Frati decide di avviare una massiccia operazione di sgombero contro tutti gli spazi occupati che animano la socialità, il dibattito e la lotta per un’università diversa, gestita e pensata dagli studenti.
Iniziando con la chiusura dell’aula portico a Sociologia in via Salaria, si sono aggiunte l’aula occupata a scienze politiche, murata dall’interno, e il lucernario occupato, già tentato di sgomberare poco più di un mese fa, è stato oggi anch’esso murato al suo interno da una ditta di costruzioni e al suo esterno sono state montate le impalcature da un’altra ditta.
Ovviamente Frati, che già nell’intento di sgomberare proprio in questo periodo dell’anno, di soppiatto ed evitando complicazioni, dimostra tutto il suo coraggio e la sua tenacia nell’affrontare le situazioni, non si è presentato a dare spiegazioni o scuse per il suo intervento. Ha invece lasciato come interlocutori un gruppo di operai e 30 poliziotti della digos e dirigenti della questura a fare le sue veci. O meglio ha fatto capolino a cavallo della sua vespa di fronte al rettorato sperando di passare in incognito per rilasciare ai giornalisti
interviste sdegnate riguardo il polverone su Schettino, invitato da un professore a luglio per un workshop sul self control, che pure tanto gli somiglia in quanto a faccia tosta, senso del dovere e responsabilità verso le proprie azioni.
Dopo un anno di intensa attività di studenti che si autorganizzano e riempiono gli spazi vuoti lasciati dall’università della crisi, che animano le iniziative più disparate all’interno dell’Ateneo, questa è la risposta di un uomo che ha più rapporti con la magistratura che con l’università e il cui unico interesse nello sgomberare certi spazi è far lavorare le aziende a lui legate per incassare i soldi dei lavori, prima che venga eletto il nuovo rettore il prossimo autunno.
Insomma gli ultimi colpi di testa di un imperatore ultra corrotto il cui impero volge al tramonto. In ogni caso noi studenti e studentesse in lotta lasciamo le zuffe per il potere ai baroni che se ne intendono e continuiamo determinati e imperterriti a difendere ogni giorno, anche ad agosto, gli spazi che non lasceremo nelle mani di nessuno.
#Fratistaisereno
Ci riprendiamo tutto!
Sapienza Clandestina
Aula portico occupata
Studenti e Studentesse della Sapienza
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa