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Generazione imprevedibile

Aggiornamenti:

A Roma il corteo degli studenti -almeno cinquemila, meno che il 14 novembre scorso – è partito dalla Piramide, è andato per le strade del quartiere di Testaccio e poi si è diretto verso Piazza Venezia. “Semo venuti già menati” recita un cartello, Si notano gli striscioni del Newton, Albertelli, Argan, i coordinamenti scuole del IV e del V Municipio, i docenti precari uniti contro la crisi. Alle 13.00 è ancora tutto tranquillo. Si passa sotto il Ministero di Grazia e Giustizia, quello da cui il 14 novembre gli studenti erano stati bombardati con i lacrimogeni. Il corteo si sta dirigendo su via delle Botteghe Oscure e poi su corso Vittorio.

A Firenze circa duemila studenti delle scuole medie superiori fiorentini e dell’università, stanno partecipando al corteo
convocato in difesa della scuola pubblica e contro gli effetti della crisi economica. La manifestazione avrebbe dovuto sciogliersi sui viali di circonvallazione, in piazza Bambine e bambini di Beslan, ed ha invece proseguito il suo percorso raggiungendo la vicina stazione ferroviaria. Un gruppo di circa duecento studenti è entrato nella stazione di Firenze durante la manifestazione di protesta in centro e sono scesi sul binario 10, bloccando la partenza di un Eurostar diretto a Venezia. La circolazione dei treni è stata bloccata per circa un quarto d’ora.

A Pisa. Gli studenti medi occupano l’Aurelia.Gli studenti medi pisani hanno animato la mobilitazione di questa mattina, che ha visto la partecipazione di alcune centinaia di persone: oltre agli studenti, in piazza anche i lavoratori dei Cobas scuola.
Dal concentramento in Piazza Vittorio Emanuele II, dove è stato esposto uno striscione al palazzo della Provincia, responsabile di pesantissimi tagli ai servizi nel settore scolastico, è partito un corteo che ha fatto una prima tappa a Palazzo Gambacorti, sede del Municipio dove, forzato il blocco delle forze dell’ordine, una delegazione di studenti è riuscita ad entrare per esporre uno striscione con la scritta: “Noi studenti non siamo merce. Produciamo conflitto contro le istituzioni delle banche”, mentre in piazza veniva bruciata
una bandiera del Pd. La manifestazione ha poi proseguito il suo percorso con una sosta davanti alla sede di Confindustria, per arrivare a bloccare l’Aurelia, importante arteria stradale cittadina.  Chiaramente percepibile è stata la solidarietà da parte delle persone che dai balconi e dalle macchine accoglievano con applausi il passaggio del corteo. Al termine della mattinata, si è svolta un’assemblea popolare in Piazza Garibaldi: in continuità con le giornate del 5 Ottobre e del 14 Novembre, la mobilitazione di oggi ha confermato la
disponibilità alla lotta da parte degli studenti più giovani, capaci di animare una protesta che per ora stenta, a Pisa, a coinvolgere anche gli studenti universitari.

A Palermo ci sono stati tre cortei e altrettanti sit-in: migliaia di studenti mobilitati occupano piazze e strade. Secondo la Rete studenti medi sono in trentamila. L’intenzione, comunque, è di tenere basso il livello della tensione, per non dare spazio alle violenze del 16 novembre. Spuntano petardi e fumogeni, contorni di una protesta “contro l’austerity del governo Monti”, il cui simbolo è una bara nera con la scritta “Cultura. Qui giace il nostro futuro”. Uova sono state lanciate alla sede del Giornale di Sicilia, ma l’obiettivo sono tutte le testate, “contro il tentativo da parte dei media di dividere gli studenti in buoni e cattivi”. Il corteo ha paralizzato le vie del centro storico, bloccando il nodo stradale all’altezza della stazione centrale. “Vogliono bloccare il nostro futuro e noi blocchiamo la città”, scandiscono. “Non solo gli studenti rivendicano le pratiche dei blocchi, ma annunciano che le occupazioni delle scuole e la protesta continuera’ ad oltranza”, proseguono gli organizzatori. Presenti anche i docenti. Hanno aderito alle manifestazioni anche il Prc, Usb,Cobas e la Flc Cgil. Il serpentone di studenti si è unito agli operai della Gesip, la società di servizi del Comune, dal primo settembre nel limbo e non in grado di assicurare stipendi e lavoro ai 1.805 operai che da settimane presidiano piazza Pretoria, davanti al municipio.

A Napoli due cortei. Al grido di “La scuola è nostra e la difendiamo” gli studenti campani sono scesi in piazza per manifestare contro la riforma della scuola. Al corteo, partito da piazza Garibaldi, a Napoli partecipano centinaia di ragazzi chiamati in piazza dall’Unione degli studenti e dal Collettivo degli universitari. Alla manifestazione sono presenti anche ragazzi di istituti di Caserta, Avellino e Benevento. Ad aprire il corteo due striscioni “Non ci avrete mai come volete voi” e “Studenti liberi”, gli slogan in riferimento ai fatti seguiti alla manifestazione di Roma del 14 novembre. “Il ddl Aprea – ha detto un rappresentante degli studenti di Napoli – attacca la democrazia nella scuola. Noi chiediamo che venga realizzata una controriforma che introduca una commissione paritetica, un organo collegiale che veda lavorare insieme docenti e studenti per la realizzazione del piano formativo”.
Una manifestazione che, come riferito, nasce dalla «rabbia» degli studenti a cui, dicono gli organizzatori, «sono stati tolti tutti gli spazi di discussione all’interno delle scuole, spazi che – aggiungono – i ragazzi si stanno riprendendo con le molte occupazioni e autogestioni che si stanno effettuando in numerosi istituti campani».
Un altro corteo organizzato dai centri sociali e collettivi universitarii, è invece partito da piazza del Gesù ed ha incrociato quello degli studenti all’altezza di piazza Borsa. Sfilano insieme studenti liceali, universitari, centri sociali, rappresentanza della Fiom, sindacati di bade. Migliaia in piazza per dire no alle riforme del Governo Monti con striscioni contro i ministri Fornero e Profumo.

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Dopo le enormi manifestazioni del 14 novembre, gli studenti tornano oggi in piazza in quella che era originariamente una data nazionale di sciopero indetta dai sindacati in difesa della scuola pubblica.
Ma sul piano degli insegnanti “qualcosa è cambiato”. Cisl, Uil, Snals hanno revocato lo sciopero, mentre Cgil e Cobas lo hanno confermato.  a Roma la prima terrà una manifestazione a Piazza Farnese, i secondi danno appuntamento a Piazza della Repubblica.
Le studentesse e gli studenti torneranno ad attraversare le vie della città di Roma e lo faranno con un corteo degli studenti medi che partirà dalla Piramide.
Uno dei provvedimenti del governo più contrastati – l’aumento dell’orario a 24 ore a parità di salario – è rientrato, mentre la Commissione Cultura del Senato, dopo una audizione con i sindacati martedì scorso (sentiti i sindacati confederali, lo Snals, la Gilda, Cobas e Usb) ha capito che il progetto di legge ex Aprea non trovava nessun consenso nel mondo della scuola e lo hanno congelato. In un certo senso le mobilitazioni delle settimane scorse… hanno pagato e raggiunto alcuni dei loro obiettivi.

Ma la rabbia e il malessere che attraversa le nuove generazioni dentro la crisi e il massacro sociale che il governo sta attuando contro le famiglie, i lavoratori e i giovani, guarda con riluttanza all’idea di tornare a casa. Soprattutto perchè dopo le cariche della polizia e la repressione delle forze dell’ordine messa in campo durante la giornata di mercoledì scorso, la reazione delle scuole romane è stata immediata. Decine di scuole sono state occupate per rispondere al governo dei manganelli e stoppare il Pdl ex Aprea e la privatizzazione delle scuole. Se quest’ultimo obiettivo è stato raggiunto, restano aperte contraddizioni ancora più profonde e dolorose che attengono alle misure antisociali complessive del governo Monti nella “gestione della crisi”.

In qualche modo è questo ciò che diranno e porteranno in piazza le manifestazioni di oggi degli studenti. Con loro ci saranno, ancora una volta, i sindacati di base e conflittuali che ne hanno preso le difese dopo le cariche del 14 novembre. “Saremo in piazza insieme agli studenti ma rispettosi della loro autonomia e indipendenza” recita una nota dell’Usb. I Cobas faranno il loro corteo insieme ad alcune realtà studentesche. “Saremo imprevedibili” hanno annunciato gli studenti ““Percorreremo le strade del centro, saremo imprevedibili nell’attraversare la città e porteremo in piazza le pratiche che appartengono al movimento studentesco: arrivare ai palazzi del potere, occupare luoghi significativi, segnalare le banche in quanto responsabili della crisi, bloccare la città”. Oggi in piazza dunque ci sarà la scuola e i suoi problemi, ma probabilmente ci sarà anche una aspettativa sociale assai più ampia, ci sarà una generazione imprevedibile e combattiva.

 

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