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Una ultrasionista nominata ambasciatrice israeliana in Italia

Fiamma Nirenstein è il nuovo ambasciatore di Israele in Italia. Lo ha deciso il premier Benyamin Netanyahu che ha annunciato ieri sera la designazione dell’ex parlamentare italiano del Pdl. “Sono convinto che Nirenstein avrà successo nel rendere più profonde le relazioni tra Israele e Italia, un Paese nostro stretto amico”.

In un suo libro del 2007 – Israele siamo noi – Fiamma Nirenstein afferma che Israele è un modello positivo di convivenza civile, proprio perché è fondato su un’ideologia – il sionismo.

In una intervista del 2012 afferma che: il Sionismo è una certificazione di un grande  successo, che è la creazione e lo sviluppo economico, sociale e culturale di un Paese che sopravvive nonostante l’inimicizia ideologica dei Paesi circostanti, drammaticamente peggiorata con la progressiva islamizzazione, ma anche dell’Europa e degli USA di Obama. I detrattori di Israele, in particolare da sinistra, continuano per ignoranza a leggere segnali di un presunto disfacimento sociale in ciò che è invece la base della democrazia, ossia lo scontro di posizioni diverse”.

Dal 6 all’8 settembre del 2011, Fiamma Nirenstein, nella sua qualità di Presidente dell’International Council of Jewish Parliamentarians (ICJP), era andata negli Usa per guidare la delegazione internazionale dell’ICJP che sarà ricevuta alle Nazioni Unite e al Congresso Americano, per ostacolare la presentazione all’Assemblea Generale Onu, di una risoluzione per il riconoscimento unilaterale dello Stato Palestinese.

A proposito della campagna internazionale di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni verso Israele (BdS) Fiamma Nirenstein scrisse nel 2010: “In genere tra le lobby contro i rapporti fra Ue e Israele e per il disinvestimento ci sono attivisti che non dormono mai, boicottatori full time che si dedicano a una continua campagna di delegittimazione di Israele accusato di tutti i peggiori crimini, apartheid, crimini contro l’umanità… il fine ultimo è la cancellazione dello Stato ebraico. C’è chi non ha voglia di rendersene conto, ma la sinistra italiana più rocciosa si è da tempo avventurata su questa strada, è storia vecchia”.

Un governo di ultrasionisti come quello israeliano non poteva che scegliere una ultrasionista come ambasciatrice in Italia. Ci auguriamo che il suo lavoro sia molto più complicato del previsto. Agiremo per complicarglielo.

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2 Commenti


  • fiorangela

    Io credo che averla davanti agli occhi ed ascoltarla potrebbe aiutare gli italiani a capire quanto sia folle, menzognero, razzista e fascista, un sionista, orgoglioso di esser tale.


  • Daniel

    Io sono orgoglioso di essere sionista socialista democratico. In Italia votavo PSI all’epoca di Nenni (cioè prima che il PSI si corrompesse con Craxi) perché i socialisti e noi ebrei eravamo dalla stessa parte della barricata contro il nazifascismo. E anche i sionisti israeliani che avevano appena fondato lo stato d’Israele si difendevano dai Palestinesi del Mufti alleato di Hitler.
    Lo stesso mufti nel 47 rifiutò la costituzione dello stato palestinese per cui se oggi loro non hanno uno stato è colpa unicamente dei loro dirigenti e non degli Israeliani che avevano accettato la spartizione decisa dall’ONU e la soluzione a due stati.

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