Da troppo tempo siamo costretti ad assistere alla mattanza di migliaia di esseri umani sulle coste italiane, della Grecia, dell’Est Europa. Persone costrette a fuggire dalle loro terre a causa di sfruttamento e guerre di aggressione promosse dagli USA, dall’Unione Europea, dalla NATO, che hanno distrutto interi Stati (Iraq, Afghanistan, Libia, Siria, Yemen), e che continuano a produrre disperazione e morte.
Insieme a uomini, donne, anziani, siamo costretti a vedere tanti, troppi i corpi di bambini galleggiare in mare, in balia delle correnti. Una barbarie insopportabile, alla quale non intendiamo assolutamente abituarci.
Immagini che dovrebbero far riflettere tutti quelli che perdono la loro umanità, incoraggiati da un uso criminale dei mass media, dall’ipocrisia del governo Renzi e delle Istituzioni laiche e religiose, dalla canea razzista della Lega Nord e delle destre nazi-fasciste.
L’essere umano che fugge è trasformato in invasore e nemico, allontanando così ogni responsabilità da chi questa catastrofe ha costruito negli anni, e che continua ad alimentare, preparando altre guerre ed altre rapine di risorse in regioni oramai completamente distrutte, in balia di gruppi fondamentalisti finanziati dagli USA, dalla UE, dalle petromonarchie, dalla Turchia e da Israele.
L’Unione Europea, di fronte a questa vera e propria carneficina, conferma la sua essenza d’istituzione finanziaria, impermeabile a ogni valore di umanità, di solidarietà, di rispetto dei diritti umani, diritti che in questi giorni agita esclusivamente a fini di propaganda.
Per i burocrati di Bruxelles gli esseri umani sono un valore da giudicare in base alla logica dei costi e dei ricavi. Se questo metro di giudizio vale per i lavoratori, i pensionati, i giovani disoccupati, i malati nati in Occidente, figuriamoci per migranti poveri, con il colore della pelle più o meno scuro, che non hanno altro che la loro vita da mettere in salvo. Coloro che scampano alla mattanza in mare o nei furgoni blindati, sono destinati a un lavoro da schiavi nei campi, nei retrobottega, nelle discariche industriali, per ingrassare padroni e padroncini protetti dal Jobs Act del governo Renzi.
Purtroppo la reazione a questo vero e proprio genocidio è stata sino ad ora debole, talvolta inesistente. Per questo invitiamo tutto il sindacalismo di classe, le associazioni, i movimenti, le forze sociali e politiche che a Pisa lottano per i diritti e la dignità delle maggioranze sfruttate, a mobilitarsi insieme con noi per contrastare con ogni forza queste politiche barbariche, che rafforzano ogni giorno di più una pericolosa deriva razzista e xenofoba.
VENERDI’ 11 SETTEMBRE ore 17,30 in Piazza XX Settembre (di fronte al Comune di Pisa) convochiamo un
PRESIDIO DI PROTESTA CONTRO LE POLITICHE CRIMINALI DELL’UNIONE EUROPEA E DELL’ITALIA, CHE LASCIANO MORIRE IN MARE E ALLE FRONTIERE MIGLIAIA DI PERSONE
Oggi più che mai è necessario che tutte le forze genuinamente democratiche ed antirazziste, che i lavoratori e i cittadini mettano in campo una vasta risposta in termini di mobilitazione generale di piazza, non solo per farci sostenitori, garanti e promotori della giustizia sociale ma anche per difendere basilari valori di solidarietà umana e sociale. Per questo facciamo appello ai singoli e al sindacalismo indipendente, alle forze politiche, sociali e culturali antirazziste a scendere in piazza, in una prima risposta unitaria contro questa barbarie, alla quale stiamo assistendo da troppo tempo.
USB Unione Sindacale di Base – Federazione di Pisa Via Baldo degli Ubaldi, 3 – 050970390 – pisa@usb.it www.usb.it
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