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No Tav, rilanciare la mobilitazione per i beni comuni

Bussoleno/lunedi notte. L’assemblea tenutasi a Bussoleno è appena terminata. Finisce una giornata molto lunga nella vallata, iniziata con l’occupazione da parte di 2000 poliziotti del cantiere della maddalena. I tg parlano di lavori per la to-lione iniziati! Ma è un cantiere per creare una recinzione per un cantiere futuro! Ovviamente in modo bipartisan spaventa il mondo della politica e dell’informazione la determinazione popolare e il fronte che si è creato nella valle. Il PD e il PDL dentro la vallata vengono visti come la stessa cosa, si rompe sul piano della consapevolezza dei cittadini quel micidiale meccanismo del bipolarismo, in val susa i dirigenti del PD e del PDL sono la medesima cosa, se mai si può parlare di bipolarismo questo se esiste è tra gli indipendenti sostenitori dei beni comuni contrapposti al mondo politico (PD-PDL).

E’ l’ennesima dimostrazione come i beni comuni, una idea di pubblico, oggi possa essere praticata da centinaia di migliaia di persone contro le vecchie logiche privatistiche e individuali. I no tav sono oggettivamente la concretizzazione su un piano locale del portato intrinseco dei referendum su acqua e nucleare: pubblico è bello, privato è brutto!. Brutto perché non solo è un costo maggiore per i cittadini, ma perché deturpa lo stesso territorio.
Come spesso accade in Italia inoltre , ciò che si nasconde dietro alla Tav, è ormai un immensa rincorsa ai finanziamenti europei, è la ricerca di trovare fondi, magari da non investire neppure dentro la Tav stessa….Oggi non sono solo i no-tav storici e gli abitanti della valle a parlare di opera faraonica inutile e alla cui realizzazione hanno potuto mungere in tanti tra imprenditoria e politica.

Il monito sempre utilizzato dai No TAV: sarà dura, diventa estremamente concreto nelle concitate ore del 27 giugno, la valle per tutta la mattinata è investita dai gas dei fumogeni. In tutta l’Italia decine di città organizzano immediatamente cortei e presidi in solidarietà con la lotta no tav e per denunciare le violenze della polizia. L’USB, la CUB e la Fiom ha organizzato e coperto immediatamente gli scioperi dei lavoratori della vallata. Dal comunicato dell’USB: “La scrivente confederazione USB Piemonte , ha indetto da oggi uno sciopero ad oltranza , a sostegno della popolazione Valsusina , in deroga all’art. 4 della legge 146/90 e successive modificazioni per tutti i settori di lavoro pubblico e privato per i comuni della Val di Susa interessati dalla TAV.”

Chi arriva in val susa, viene accolto dalla centinaia di bandiere e striscioni appesi dai no tav lungo le strade e i balconi della case. Arrivati direttamente a Bussoleno un picchetto blocca la strada, creando una fila di automezzi lunghissima, la libera repubblica della vallata è una realtà.

Nei paesi che compongono la valle verso sera non si sente nulla camminando lungo le strade. L’assemblea generale di Bussoleno, è la piazza reale per questi paesi, è il catalizzatore dei cittadini e attivisti. La sala, un auditorio, è troppo piccola, per contenere le persone, si creano centinaia di capannelli fuori come sviluppo della stessa assemblea generale. Ci sono uomini e donne di tutte le età, abitanti della val di Susa, e attivisti provenienti dalle più svariate parti d’Italia.

Nell’assemblea si susseguono decine di interventi, si decide momentaneamente di togliere i blocchi al paese e di riprenderli il giorno seguente, anche per far sfiatare l’ingorgo dei tir che si è venuto a creare. Oggi si organizzerà l’ennesima marcia e fiaccolata per riaccendere l’attenzione su questa lotta e per dare una dimostrazione pacifica di forza collettiva. L’assemblea si è chiusa lanciando una manifestazione nazionale domenica 3 luglio a Chiomonte e questa data assume per tutti i movimenti per i beni comuni e la democrazia un significato importantissimo.

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