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Sardegna. Il movimento No Radar non abbassa la guardia. Il 12 luglio tutti alla regione

Il Comitato NOradar Sardegna riunitosi sabato 02 luglio 2011 nel presidio di Capo Pecora a Fluminimaggiore, appreso che la Guardia di Finanza ha perso i finanziamenti per l’installazione della rete di radar nella costa occidentale della Sardegna e lungo le coste dell’intera penisola italiana, esprime la propria soddisfazione per l’importante risultato ottenuto dalla mobilitazione dei cittadini riuniti nei presidi antiradar.

Il Comitato ritiene comunque di non dover abbassare la guardia visto che la G.d.F. ha informato che non intende rinunciare al progetto e chiederà di accedere a nuovi finanziamenti.

Il Comitato NOradar Sardegna indice pertanto:

1. Un sit-in di fronte al TAR Sardegna il prossimo martedì 06 luglio in occasione della discussione sulla richiesta di sospensiva, presentata dal comune di Tresnuraghes, contro l’installazione del radar a Ischia Ruja;

2. Un sit-in di fronte alla sede del Consiglio Regionale della Sardegna per martedì 12 luglio per sollecitare una discussione e una presa di posizione da parte dell’Assemblea Regionale contro l’installazione dei radar e contro l’ulteriore estensione delle  servitù militari in Sardegna. Inviterà alla manifestazione i sindaci e i presidenti delle province interessate.

Il Comitato NOradar Sardegna trasmetterà al Presidente della Giunta Regionale, ai Presidenti delle Province e ai Sindaci un documento sulle rivendicazioni del movimento contro l’installazione dei radar in Sardegna.

I rappresentanti dei comitati popolari No-Radar

per info – Antonello Tiddia 338/5931619

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1 Commento


  • Rosaria

    Vi chiedo come fare per opporsi all’ insediamento delle pale eoliche che la societa’ Sorgenia intende con o senza autorizzazione deil amministrazione comunale di Villamassargia e della Regione, dal momento che Draghi prima di andar via, ha fatto una legge che stabilisce che le societa’ private o pubbliche che siano, possono installare cio’ che le pare, anche con il diniego dei comuni, comunita’ e Regione, in nome del c. d’ interesse pubblico. Questa e’ una battaglia che intravedo ancora piu’ dura rispetto a 12 anni fa.

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