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‘La Valsusa paura non ne ha’. La diretta (29 febbraio)

23.30 – Dopo un primo intervento nel pomeriggio per liberare una rampa di accesso all’autostrada, e dopo un lungo fronteggiamento tra poliziotti e manifestanti, nella serata è partito l’ordine di allontanare i No Tav, qualche centinaio, che secondo la Questura avrebbero lanciato sassi e altri oggetti contro gli agenti. Con cariche, getto di idranti e lancio di lacrimogeni, le forze di occupazione hanno allontanato i manifestanti sempre di più dallo svincolo autostradale. I No Tav sono stati spinti verso Bussoleno e Bruzolo, in due direzioni opposte. In una vasta area il gas dei lacrimogeni ha reso l’aria irrespirabile. Le forze dell’ordine hanno liberato anche la statale 25 e presidiano ora tutta la zona di accesso all’autostrada. Molti No Tav si sono radunati a Bussoleno per un’assemblea che si è chiusa da poco. 

22.20 – «Ci hanno manganellato e tra noi ci sono dei feriti». Lo dice Lorenzo, del movimento No Tav. ‘Un poliziotto ci ha detto: tra un pò ci spingono da dietro e dobbiamo manganellare. Ed è partita la carica. Mi hanno colpito alla testa«. A Chianocco sono arrivate due ambulanze. Dopo i ripetuti scontri, c’è stato il caos, con fuggi fuggi dei No Tav, respinti in due direzioni sia verso Bussoleno sia verso Bruzolo, verso nord e sud. Il gas dei lacrimogeni si è diffuso per centinaia e centinaia di metri ed è penetrato nelle case vicine allo svincolo, teatro degli scontri. 

21.00. Annunciate denunce contro i militanti No Tav. Circa una ventina di attivisti sono stati identificati questo pomeriggio durante lo sgombero da parte della polizia dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, bloccata all’altezza dello svincolo di Chianocco dalla tarda mattinata di lunedì. 

 20.30. A Torino nella sede della Prefettura, Sandro Plano, presidente della Comunità Montana valli di Susa e Sangone (a maggioranza No Tav), e una ventina di sindaci hanno chiesto a gran voce che il governo blocchi i lavori di ampliamento del cantiere di Chiomonte e si fermi per riflettere sulla linea Torino-Lione. «Serve un ripensamento – ha detto Plano – come avvenuto per la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020». Il risultato dell’incontro è che il prefetto di Torino, Alberto Di Pace, ha risposto che non può fare altro che riportare al governo le istanze espresse dai rappresentanti politici della valle.

20.00: a Genova blitz di una ventina di giovani, che hanno fatto una rapida irruzione nella stazione ferroviaria di Genova-Principe. Raggiunto il binario 20 hanno lanciato fioriere contro l’Eurostar Freccia Bianca, riempiendo di scritte No Tav una fiancata del treno. I giovani si sono allontanati prima dell’arrivo della polizia.

19.50: a Ivrea un gruppo di manifestanti No Tav ha occupato per circa venti minuti i binari alla stazione di Ivrea (Torino), bloccando la circolazione dei treni. I manifestanti si sono poi spostati dai binari intorno alle 19,40 e stanno continuando la protesta in stazione. Lo si apprende da fonti delle Ferrovie

18.45 – «La strampalata difesa di Alberto Perino dell’aggressione ai giornalisti dimostra come gli ultimi No Tav siano sempre più pochi, sempre più isolati e sempre più disperati». Così Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Torino, che aggiunge: «sembrano ormai prigionieri di una logica da ultima spiaggia, pronti alla rappresaglia contro tutto e contro tutti». «Se non si ha nemmeno il coraggio di condannare l’aggressione a giornalisti significa che non si è più in grado di controllare la situazione – aggiunge – la minacca di blocchi generalizzati a sorpresa di poche decine di manifestanti non può essere che foriero di cattivi presagi». Non c’è che dire: i Radicali servono…
18.40 –  Com’era già avvenuto ieri per rallentare l’arrivo in val di susa dal capoluogo piemontese di rinforzi alle forze di occupazione poco fa una trentina di manifestanti del movimento No Tav hanno bloccato l’uscita della tangenziale di Torino di Corso Francia a Rivoli. La manifestazione, hanno annunciato, avverrà fermando il traffico alternativamente in uscita e in entrata con intervalli di pochi minuti.
18.30 – Visto che un’ottantina di attivisti resistevano imperterriti alle cariche, alle ruspe e agli spintoni e ai colpi inferti con gli scudi da parte dei celerini le forze di occupazione hanno deciso di usare di nuovo gli idranti. L’obiettivo è quello di ripulire del tutto la carreggiata autostradale per evitare che, come era avvenuto lunedì, i manifestanti ne riprendano possesso e ricostruiscano la barricata dopo che i celerini si sono allontanati.
18.20 – Corrispondenza a Radio Blackout: “Le ruspe continuano a lavorare per smantellare e distruggere le barricate ancora in fiamme. Il vento spinge il fumo verso le ruspe e le forze di occupazione e ne ostacola il lavoro costringendole a fermarsi. Permangono i blocchi sulla statale, un blocco sulla rampa di accesso dello svincolo autostradale e il nucleo di 50/80 persone, arrabbiate, determinate, sedute al centro dell’autostrada a diretto contatto con le fdo. Previsti un blocco a Perosa Argentina e tentativo di blocco della tangenziale di Torino all’altezza di Cascine Vica direzione Rivoli.”

18.10 – Le manifestazioni in corso in Italia organizzate dal movimento No Tav secondo l’ambasciatore statunitense in Italia, David Thorne, «sono più simboliche che violente». «L’Italia sta cambiando – ha detto oggi l’ambasciatore a Genova -. In passato ho visto più resistenza rispetto a quella di oggi. Mi sembrano manifestazioni simboliche. Certo bisogna fare attenzione, perchè ci può essere sempre chi vuole creare violenza. Ma, in generale, direi che non ho visto grande violenza. L’Italia sta cambiando, mi sembra stia accettando i cambiamenti proposti dal governo Monti». Indubbiamente un incitamento a mobilitarsi in massa e non più con i numeri simbolici degli ultimi giorni…

18.00 – Secondo quanto afferma la Questura di Torino in una nota la Polizia sta identificando i manifestanti che sono rimasti sull’autostrada A32 all’altezza di Chianocco.  “L’operazione di sgombero, per le modalità operative con le quali è stata condotta, non ha richiesto l’utilizzo di lacrimogeni e che il fumo denso sprigionato e visibile è da attribuire a pneumatici dati alle fiamme dagli stessi manifestanti alla vista degli operatori di Polizia” dice ancora la Questura. La Questura conferma che le forze di occupazione contro i manifestanti hanno utilizzato gli idranti. 

17.45 – Secondo varie testimonianze alla stazione di Porta Nuova a Torino gli agenti della Polfer starebbe bloccando la partenza dei treni diretti in Valsusa, e nel frattempo starebbero chiedendo i documenti ai pendolari che tornano a casa da Torino dopo una giornata di lavoro o di studio.

17.40– In Val di Susa «io avevo mandato gli alpini a presiedere il campo ed era andata bene. Bisogna rilanciare il controllo del territorio» anche ricorrendo «all’uso dell’esercito perchè l’opera va fatta». Lo afferma l’esponente della Lega Nord ed ex ministro dell’Interno Roberto Maroni.

17.30 – Le ruspe stanno distruggendo ciò che restava delle barricate di una delle 2 carreggiate dell’autostrada A32, mentre resistono i blocchi allo svincolo autostradale (Chianocco) da parte di un centinaio di No Tav. Tra le due ruspe usate contro il presidio c’è una fila lunghissima di blindati. 

17.20 – Ampiamente smontata la ricostruzione che media e forze dell’ordine avevano opportunisticamente realizzato rispetto all’episodio che stamattina aveva visto alcuni operatori della società H24 – che lavora per corriere.tv – accerchiati da un gruppo di No Tav insospettivi dalla loro auto in sosta. Auto che ostentava alcune antenne e montava addirittura una sirena, un lampeggiante come quelle in uso dalle forze dell’ordine. «L’incomprensione – spiega ai giornalisti Davide Bono, capogruppo del Movimento 5 Stelle nel Consiglio regionale del Piemonte – è nata dal fatto che i giornalisti al loro arrivo hanno incautamente abusato di una sirena bitonale in dotazione sul loro veicolo, probabilmente per aggirare i blocchi del traffico e raggiungere facilmente la prima linea». «I manifestanti – aggiunge – hanno chiesto loro di identificarsi, ma non c’è stato ferimento, nè sottrazione di materiale. Le gomme del veicolo non sono state tagliate, come riportato in alcuni servizi ed articoli, ma semplicemente sgonfiate».

17.10– Per rallentare l’azione della ruspa i manifestanti hanno appiccato il fuoco alla barricata, ma le cariche e l’ampio uso di lacrimogeni hanno costretto gli attivisti a retrocedere. Ora un centinaio circa di No Tav restano seduti sulla carreggiata circondati dalle forze di occupazione, tra loro c’è anche Giorgio Cremaschi, portavoce del Comitato Nazionale No Debito e Presidente del Comitato Centrale della Fiom. Alcuni attivisti sbattono ritmicamente pentole e altri oggetti sul guardrail.

16.50 – Un enorme numero di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa, accompagnati da una ruspa, ha improvvisamente assaltato il blocco dei No Tav di Chianocco. I militari – alcune centinaia – stanno usando una grande quantità di gas lacrimogeni contro i manifestanti per costringerli ad abbandonare la barricata che nel frattempo viene distrutta dalla ruspa.

16.45 – Un malinteso quello che questa mattina ha coinvolto alcuni No Tav e due operatori di H24 che per il corriere.tv stavano facendo delle riprese in Valle di Susa. Lo spiega Alberto Perino raggiunto al telefono subito dopo aver incontrato la troupe presso l’albergo dove gli operatori sono tornati dopo l’episodio. A far salire la tensione sarebbe stata la concomitanza con un episodio accaduto ieri quando alcuni manifestanti avevano notato «un’auto, credo della Polizia o simili – spiega Perino – con a bordo della attrezzatura per le intercettazioni parcheggiata nei pressi della rotonda al presidio di Chianocco». Oggi, quando alcuni militanti hanno visto nel prato una vettura con antenne e lampeggiante sul tetto «hanno pensato subito fosse di nuovo un’auto della polizia – sottolinea Perino – A quel punto si sono avvicinati e chiesto, forse un pò burberamente, chi fossero. Mentre discutevano hanno notato il lampeggiante blu e le attrezzature e hanno pensato fossero della Digos: c’è stata un pò di tensione, qualche insulto e spintone. Ora abbiamo incontrato gli operatori e chiarito quanto avvenuto. Vorrei precisare – conclude Perino – che non c’era alcun coltello e che le gomme dell’auto non sono state tagliate, ma sgonfiate dopo che i cameramen si sono allontanati».

16.40- I circa 70 manifestanti che avevano occupato la stazione ferroviaria di Bussoleno (Torino) hanno lasciato liberi i binari e si sono allontanati. La circolazione ferroviaria è stata interrotta per circa un’ora. 

16.30 – «La verità è che siete degli sciacalli, delle iene, delle merde» ha detto attaccando il telefono Alberto Perino, rappresentante storico dei No Tav, dopo esser stato chiamato dai conduttori della trasmissione La Zanzara su Radio 24, rivolgendosi naturalmente a Giuseppe Cruciani e David Parenzo che contestavano in maniera offensiva e incalzante a Perino la tesi della responsabilità della polizia nell’incidente al giovane Luca Abbà. «La Polizia – ha continuato Perino – è responsabile, cazzo… certo che è responsabile». «L’ha fatto cadere la polizia – ha continuato Perino – perchè gli è corsa dietro sul palo. Ma diceva: state giù altrimenti continuo a salire e poi è rimasto fulminato. Perchè la polizia doveva inseguirlo, cosa poteva fare? Fuggire dal palo volando?». 

16.15 – La Sitaf, la società privata che gestisce la tratta Torino-Badonecchia dell’autostrada, ha affermato oggi di aver avviato le procedure per la richiesta di cassa integrazione in seguito agli effetti negativi causati dal blocco dei manifestanti No Tav a partire da lunedì mattina. Lo hanno annunciato i vertici aziendali in un incontro avvenuto oggi con i sindacati. Ad Avigliana – afferma senza fornire maggiori elementi – la flessione del traffico, e quindi dei pedaggi, sarebbe stata del 90%. Un modo, quello della Sitaf, per operare pressioni sulla popolazione della valle affinchè interrompa i blocchi, tentando di mettere i lavoratori contro chi si oppone all’alta velocità.

16.00 – «Per natura sono sempre pronta ad ascoltare perchè penso che col dialogo si possano risolvere molti problemi. Però per certe cose sono per una fermezza senza cedimenti». E’ questo il dialogo che ha in mente il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, e lo ha chiarito alla Camera commentando la situazione in Val di Susa. «L’opera – ha detto  – è di tale importanza nazionale, per la nostra e per le future generazioni, che non si può mettere in discussione». 

15.40 – Alcuni manifestanti No Tav hanno appena da alcuni minuti bloccato la circolazione ferroviaria all’altezza della stazione di Bussoleno (Valsusa). 

15.00 – Erano due due operatori della sezione video del sito del Corriere della Sera – quelli autori del video sul fronteggiamento tra il manifestante e il carabiniere – gli occupanti di un veicolo scambiati per agenti di polizia in borghese da alcuni manifestanti al blocco di Chianocco. Ieri all’interno di un furgoncino apparentemente adibito al trasporto di alimentari gli attivisti avevano trovato due poliziotti intenti a spiare le conversazioni tra i No Tav impegnati nel blocco dell’autostrada. Poco fa uno dei portavoce del movimento No Tav, Alberto Perino, è andato nell’hotel dove alloggiano i due operatori per parlare con loro dell’accaduto.

14.10 – Tensione al blocco di Chianocco. Quando a pochi metri dal blocco sull’autostrada A32 Torino-Bardonecchia è arrivato un furgone con due antenne sul tetto un gruppo di attivisti No Tav è corso verso il veicolo circondandolo e chiamando a raccolta altri manifestanti al grido di «Ci sono due sbirri che ci filmano». I due passeggeri a bordo hanno detto di essere giornalisti, ma sono stati insultati e minacciati ed uno di loro si sarebbe preso anche un pugno in faccia. I manifestanti avrebbero danneggiato alcune telecamere e altre apparecchiature trovate nel veicolo e avrebbero tagliato le gomme.

13.40 – Un formale ‘encomio solenne’ è stato conferito dal comandante Generale dell’Arma, Leonardo Gallitelli, al carabiniere che ieri era stato apostrofato lungamente  da un manifestante durante il fronteggiamento tra attivisti e militari al blocco di Chianocco. Il generale ha telefonato al militare complimentandosi «per la fermezza e la compostezza professionale dimostrate, che hanno impedito ad una situazione delicata di degenerare in ulteriori incidenti». Per «il lodevole comportamento tenuto a fronte della grave provocazione», il comandante generale gli ha conferito l’encomio solenne. Il generale Gallitelli ha anche fatto giungere a tutto il personale dell’Arma impegnato nei servizi di ordine pubblico il proprio «apprezzamento per la straordinaria professionalità e lo spirito di servizio di cui danno quotidiana prova». Si riferirà anche alle teste rotte dei giorni precedenti?

13.30– L’offensivo titolo di apertura della prima pagina de ‘Il Giornale’ di ieri – “E’ solo un cretinetti” – riferito a Luca Abbà non è proprio andato giù a chi contesta l’alta velocità. Ignoti hanno tracciato una scritta con vernice rossa sulla facciata esterna del quotidiano Roma in via Chiatamone a Napoli. ‘Sallusti infame come tuo nonno’ dice la scritta e poi ‘No Tav Luca resisti’.

13.10–  Sono stazionarie, ma con lievi segni di miglioramento, le condizioni di Luca Abbà. Lo ha detto poco fa il direttore del dipartimento di emergenza del Cto, Maurizio Berardino che ha ipotizzato la possibilità di mantenere l’attivista in coma farmacologico per l’intera settimana. La prognosi resta riservata. Domani – ha reso noto Berardino – i medici eseguiranno la risonanza magnetica per valutare le lesioni interne conseguenti alla folgorazione. I risultati di questo esame, hanno detto i medici, non saranno disponibili prima di venerdì mattina. «Il paziente – ha spiegato Berardino – è rimasto stabile durante la notte, sedato e ventilato. Il supporto della funzione cardiocircolatoria è in sfumata riduzione. La funzione renale è mantenuta con supporto diuretico», cioè con la dialisi. Berardino ha riferito che è stata eseguita una breve sospensione della sedazione per una prima valutazione neurologica. L’esito, ha detto, «permette di considerare possibile una ripresa della coscienza quando la sedazione potrà essere sospesa. Questo – ha concluso – è ipotizzabile alla fine della settimana». 

13.00 – Dopo Caselli anche l’amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti sembra avere un enorme timore di essere contestato dai No Tav. Visto che un presidio di manifestanti lo aspettava a Trieste davanti al Municipio da questa mattina, Moretti ha pensato bene di far spostare il luogo dell’incontro con le autorità cittadine al Museo Revoltella, una struttura del Comune a poche centinaia di metri da piazza dell’Unità d’Italia. Ma in breve i manifestanti, scoperta la nuova sede dell’incontro, l’hanno raggiunta e ora scandiscono slogan davanti al museo. Sul posto sono naturalmente schierati carabinieri e polizia in tenuta antisommossa.

12.45 – «Chiederò lo stop ai lavori di allargamento del cantiere della Tav di Chiomonte e, allo stesso tempo, chiedo al Movimento No Tav di interrompere le manifestazioni sabato e domenica per consentire ai turisti di raggiungere le nostre località sciistiche»: lo ha anticipato Sandro Plano, presidente della Comunità montana Valli di Susa e Sangone, entrando alla riunione dei sindaci della Val Susa con il prefetto di Torino, Alberto Di Pace, in Prefettura a Torino.

11.50 – Il gruppo di No Tav che da questa mattina stava manifestando nella città friulana si è spostato con cartelli e striscioni in piazza dell’Unità, sotto il palazzo del Municipio. In attesa dell’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, che ha in calendario un incontro con il sindaco e altri amministratori locali. Un giovane No Tav, spiega: «Non siamo in tanti perchè la gente lavora, ma era importante dare un segnale di presenza per ribadire che la tav è inutile e dannosa, mentre bisognerebbe intervenire sui vari problemi che hanno le Ferrovie. Le Ferrovie stanno smantellando il servizio e invece investono tanti soldi per un’opera faraonica, inutile per i cittadini -aggiunge il manifestante No Tav- e devastante per l’ambiente». L’attivista in particolare denuncia il taglio ai treni regionali, i prezzi sempre più costosi e l’intenzione delle Ferrovie di chiudere le piccole stazioni. Per sabato 3 marzo, i No tav invitano pertanto tutti i cittadini a ritrovarsi alle ore 16.30 in piazza della Borsa per una manifestazione.

11.40 – I senatori del Partito democratico Anna Finocchiaro, Luigi Zanda e Nicola Latorre, hanno chiesto al Comando generale dell’Arma dei carabinieri di «poter stringere la mano in segno di solidarietà e di ringraziamento al carabiniere che ieri in Val di Susa è stato vigliaccamente insultato da un dimostrante privo di onore»

11.35 – Nel pomeriggio di ieri si è tenuta un’assemblea alla Facoltà di Fisica dell’Università la Sapienza di Roma, conclusasi on la decisione di indire un corteo di solidarietà con il movimento No TAV nella Capitale per sabato 3 Marzo. Indicativamente l’appuntamento è per le ore 15:00 in Piazzale Tiburtino.

11.30 – Questa mattina ai microfoni dell’emittente antagonista di Torino Radio Blackout un attivista ha raccontato che ieri, nel pomeriggio, i manifestanti che presidiavano il blocco sulla A32 hanno notato un camioncino di “alimentari” che da parecchio tempo stazionava vicino alla barricata. Dopo un po’ di tempo, incuriositi e insospettiti, alcuni no tav sono andati a chiedere spiegazioni all’autista, che ha risposto di essere in attesa di portare frutta e altri alimenti a Oulx. Mentre alcuni attivisti parlavano con l’autista, altri manifestanti hanno aperto il portellone e come per magia al posto delle mele, dei formaggi e dei salumi hanno trovato due poliziotti nascosti dotati di cuffie e microfoni direzionali per ascoltare di nascosto quanto si stavano dicendo gli attivisti impegnati nel blocco. Quando si dice le mele marce…

11.10 – «Se si continua così, rinunciamo all’alta velocità». Lo afferma, in un’intervista al quotidiano cattolico «Avvenire’, il sindaco di Chiomonte Enzo Pinard – da sempre favorevole alla inutile e costosa grande opera – che poi aggiunge: “Così non possiamo andare avanti, anni e anni di vite blindate, segregate, rallentate, bloccate, ostaggi dei rancori”. Sul suo appoggio alla Tav, Pinard sottolinea: »Io sono un sindaco e quando lo Stato mi dice che un’infrastruttura è utile non discuto i dettagli se ciascun cittadino può mettere in discussione ogni decisione pubblica salta il contratto sociale, ma chiedo di condividere il percorso, come ho fatto, dando un sì condizionato«. »Se fai un’opera a casa mia le regole le scriviamo insieme – osserva spiegando quale sono le condizioni – Se poi lo Stato non ha la forza di affrontare questo confronto democratico e alla fine si trova da solo a imporre un’opera con la forza non sono io a cambiare posizione, è lo Stato a non fare lo Stato«. Il sindaco dice di avere paura di »non avere dei referenti politici seri«. »Manca un progetto politico alla base dell’alta velocità – conclude Pinard – la si impone, ma nessuno sa perchè, la valle si oppone e nessuno sa spiegarle quali benefici trarrà dall’opera. Occorre una discussione sullo sviluppo della val Susa insieme e attraverso il Tav. Un confronto corale, coordinato da un’istituzione”

11.00 –  L’autostrada A32 Torino Bardonecchia resta bloccata allo svincolo di Chianocco da un folto presidio di No Tav mentre resta è rallentato il traffico sulla statale 25 del Moncenisio a causa di numerose barriere improvvisate con rami o bidoni della spazzatura. 

10.45 – Intorno alle 12 i 23 sindaci dei comuni della Valsusa contrari alla Tav dovrebbero incontrare a Torino il prefetto Alberto Di Pace per chiedere, ancora una volta, l’interruzione dei lavori nel ‘non cantiere’ della Maddalena di Chiomonte. L’incontro era in programma per ieri pomeriggio ma è stato rimandato a oggi.

10.30 – Un gruppo di attivisti solidali con il movimento No Tav sta manifestando questa mattina in una zona nei pressi della stazione di Trieste. Oggi in città è attesa la visita dell’ amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, che incontrerà il sindaco, Roberto Cosolini. Sulle modalità della visita le autorità e Trenitalia non hanno fornito indicazioni per “motivi di sicurezza”. Secondo quanto si è appreso, però, Moretti, che sembra parta da Roma, non dovrebbe attivare a Trieste in treno. Un paradosso, no?

10.20 – Dal sito Notav.info: ”hanno svegliato Luca Abbà per qualche minuto, gli hanno chiesto di muovere un dito e un braccio, lui capiva e lo ha fatto, questo è un buonissimo segno circa le funzioni cerebrali e del sistema nervoso. Poi lo hanno riaddormentato. Lo terranno ancora in coma farmacologico: Luca sta reagendo con la forza e la determinazione che lo hanno sempre caratterizzato.”

10.10 – Autostrada e strade bloccate, Tir incolonnati e fermi lungo le statali o costretti a cambiare itinerario sulle rotte europee, il mercato tradizionale della città più importante con tanti spazi vuoti nella grande piazza, scioperi nella fabbriche: queste alcune delle conseguenze della mobilitazione della popolazione della Valle di Susa contro la nuova imposizione scattata lunedì mattina nei terreni della Val Clarea. 

10.00 – Tre automobili di attivisti No Tav sono state bruciate durante la notte in una via laterale a poche decine di metri dal presidio dove il movimento di protesta blocca l’autostrada Torino-Bardonecchia. I vigili del fuoco a Chianocco hanno dovuto anche spegnere i bancali di una falegnameria e un telone di un tir in sosta forzata a causa del blocco dei manifestanti.

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