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Sciame sismico in Emilia, popolazioni nel panico

Dopo la fortissima scossa delle 9 di questa mattina, alle 13.01 altro importante fenomeno di magnitudo 5.1. Terza scossa consecutiva alle 13.07, di magnitudo 4.0. con epicentro Mirandola, profondità 15 km. Lo comunica l’Ingv.
La terra ha tremato ancora e altre cinque volte in poco piu’ di venti minuti. Alle 13.10 si è registrata una scossa medio-forte di 3.8 nel bolognese, epicentro Castello d’Argile; alle 13.19 altra scossa di magnitudo 3.0 a Mirandola, e ancora alle 13.35 scossa di 2.7 a Finale Emilia, alle 13.27 sempre a Mirandola scossa di 2.9 e infine alle 13.37 un’ultima scossa di 2.7 epicentro San Possidonio, sempre nel modenese.
Al Carlino di Modena è giunta la telefonata di Biagio, operaio della Gambro di Medolla, per far sapere a tutti i familiari dei colleghi che sono tutti vivi e rassicurare le famiglie.
La Protezione civile di Modena ha invitato a non percorrere la strada Canaletto che collega la città con la bassa modenese perché deve essere utilizzata dai mezzi di soccorso diretti verso il luogo del sisma.

Secondo il sismologo dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Alessandro Amato, potrebbe essere stata la rottura di una nuova faglia a determinare il terremoto di magnitudo 5,8 che ha sconvolto questa mattina l’Emilia.
Il sisma è avvenuto sul margine occidentale dell’arco di circa 40 km attivato nel sisma del 20 maggio scorso. Allora, le scosse più forti erano avvenute nella zona orientale. “Si temeva che con una struttura così complessa, potesse esserci spazio per altri terremoti di grande entità”.
“Quest’ultima forte scossa non é legata direttamente a quella avvertita nei giorni scorsi in Emilia, ma nasce indubbiamente dalla stessa realtà dinamica della zona: sono conseguenze dello stato di tensione e di sforzo in cui si trova questa regione, determinata dalla dinamica dell’interno della Terra e della crosta terrestre che é in continua evoluzione e crea situazioni del genere”. E’ quanto spiega il sismologo Enzo Boschi. “In genere, dopo una forte scossa, si registrano solo scosse di assestamento – premette Boschi – Ma in Italia é già successo che due scosse forti, più o meno della stessa entità, si siano registrate a distanza di pochi giorni, basti ricordare il terremoto in Umbria. E in Friuli si registrarono a distanza di pochi mesi. Quindi non si può escludere neanche questa volta, in Emilia. Il sistema libera energia: può farlo in un solo colpo, in più di uno oppure in piccole fasi successive”.

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