“La devastazione non passerà’!”, sarà questo lo striscione di apertura del corteo di protesta e di proposta che il Comitato No Corridoio Roma-Latina per la metropolitana Leggera organizzerà il prossimo 13 Ottobre con partenza alle ore 9,30 da Tor de Cenci e arrivo a Torrino Mezzocammino. Il comitato No Corridoio ha chiesto la partecipazione alla manifestazione e la solidarietà di tutti/e i/le cittadini/e, le Associazioni, i Comitati, i Partiti e i Sindacati dell’area romana, pontina e non solo. Il corteo di sabato prossimo segna una tappa della dichiarazione pubblica di resistenza a questa ennesima,costosa e inutile grande opera di devastazione del territorio metropolitano e agricolo della Capitale. Una lunga storia di ecoresistenza.
Il Consiglio Metropolitano di Roma aderisce e sostiene l’appello pervenuto dal Comitato No Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera, contro la costruzione dell’autostrada a pedaggio A12-Tor de Cenci- Latina, ritenendola l’ennesima grande opera inutile perché non risolve l’ingresso a/da Roma dei pendolari e nemmeno la viabilità nazionale dei TIR, entrambi continueranno ad essere imbottigliati in file interminabili.
E’ davvero da ciechi ritenere prioritarie opere del genere, che rubano e deturpano definitivamente territorio e risorse economiche che possono essere investite in trasporti alternativi, efficaci, economici ed ecologicamente compatibili, potenziamento della rete ferroviaria pontina.
Per questo aderiamo a questo importante percorso di conflittualità sociale per un movimento indipendente in grado di rilanciare un nuovo protagonismo e di imporre gli interessi collettivi a quelli di pochi, senza mai nessun cedimento alle lunghe mani del profitto privato, restituendo rappresentanza politica agli interessi popolari. Contro questa opera devastante, inutile e costosa, invitiamo alla partecipazione anche tutte lenumerose Associazioni, Comitati, nonché realtà sociali che hanno costruito strutture autorganizzate di conflittualità sociale contro questa speculazione che con la loro indigestione di profitti e di rendite, prevede che con questa cosiddetta bretella, se realizzata, distruggerà l’ultimo lembo di agro romano rimasto pressoché intatto.
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