Menu

Bologna. L’odissea al ragù della Tav

La Tav complica la vita della gente non solo in Val di Susa. Sembra infatti un’odissea infinita quella che i cittadini che risiedono in via de Carracci a Bologna vedono ogni giorno da sei anni a questa parte.
I giorni di consegna dovevano essere 1600 sembra che siano raddoppiati vista le ultime dichiarazioni della ditta che gestisce i lavori che doveva consegnare a fine anno dopo un ritardo di due anni e lo posticiperà di altri sei mesi.
Tutto questo sarebbe “normale” visto la lentezza del sistema delle grandi opere, e verrebbe da chiedersi per l’ennesima volta: chi paga tutto cio?
Perchè un normale cittadino che ritarda a pagare una tassa viene taglieggiato da Equitalia e invece chi non consegna lavori dopo due anni e mezzo di ritardo non subisce nessuna penale?
Queste ed altre sono le domande che si sono posti anche nel combattivo “Comitato di via de Carracci” che per bocca del suo portavoce, Dino Schiavoni, esterna tutta la sua amarezza :”Sono dilettanti allo sbaraglio” e come dargli torto.
Per non parlare dei danni alla salute,con l’immissione delle polveri sottili che i cittadini subiscono dall’inizio dei lavori, riguardo la quale è in corso un braccio di ferro giuridico che ha portato i residenti a chiedere 35 milioni di risarcimento per danni alla salute.
Naturale appare ormai anche la posizione delle istituzioni locali Comune in primis, in articoli precedendemente pubblicati dal nostro giornale sono stati descritte le prese in giro da parte dell’amministrazione comunale passata e presente, incapace di risolvere la questione, come molte altre (guarda casa), ma quello che appare ormai quasi oltraggioso nei confronti dei cittadini e questo continuo voltare la testa a favore dei poteri economici.
Un episodio, che potremo definire torbido, è la scomparsa dell’Osservatorio Ambientale al cui interno sono presenti le istituzioni ,Comune ,Provincia etc.
In funzione dal 2006 al 2009 quando in una farsesca riunione di fine anno rimanda l’esame sullo sforamento delle polveri nel cantiere dell’alta velocità ,poi sparisce,” l’organismo non ha fatto niente benché sapesse che in tre anni ci sono stati 411 giorni di polveri sottili fuorilegge” e dire che la tutela della salute del cittadino riguarda in prima persona proprio il Sindaco Merola.
Ancora una volta il diritto alla salute viene messo in coda al diritto dello sfruttamento ambientale ed economico.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *