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La valle No Tav in marcia

18.00 – Si stanno svolgendo dal palco montato a Bussoleno gli interventi di alcuni rappresentanti del movimento No Tav. Qui alcuni degli interventi http://www.youtube.com/watch?v=KI-PsTx_fTM

17.10 – “Siamo almeno 80 mila, il movimento continua a crescere, é forse la più grande manifestazione degli ultimi tempi”. Cosi’ gli organizzatori della marcia No tav che si sta snodando, nonostante la pioggia battente, lungo gli otto chilometri che separano Susa da Bussoleno. “E’ una bella prova di forza, i numeri dimostrano la contrarietà dellla Valle all’opera, il nostro programma e’ chiaro l’opera va fermata”.

16.45 – La testa del corteo che si gonfia sempre di più è appena entrata nel centro abitato di Bussoleno. Secondo i corrispondenti di Radio Black Out di Torino la coda del lunghissimo serpentone si troverebbe ancora in prossimità di  Susa. Il corteo continua a sfilare nonostante la pioggia a volte copiosa.

16.35 – Un centinaio di aderenti al comitato ”No Dal Molin” di Vicenza, che si é battuto in questi anni contro la nuova base statunitense in Veneto, ormai realizzata, sta partecipando al corteo in Valsusa. Dal capoluogo berico erano partiti all’alba due pullman che hanno raggiunto il Piemonte per portare i ”No Dal Molin” ancora una volta a fianco dei comitati difendono valli interessate al progetto ferroviario. Proprio dalla Val di Susa i responsabili del presidio permanente ”No Dal Molin” hanno voluto rilanciare un invito a Vicenza per sabato 4 maggio, quando alla nuova base USA é prevista l’iniziativa ”Porte aperte” rivolta alla cittadinanza berica. ”In quel giorno – dicono gli attivisti vicentini – gli statunitensi apriranno i cancelli della nuova base al Dal Molin, quella é quindi la data scelta dall’esercito Usa per inaugurarla. Anche noi entreremo, non per ringraziare gli statunitensi della loro occupazione , ma per contestare chi ha devastato la nostra terra”. ”Il 4 maggio – concludono – invitiamo tutte e tutti a Vicenza per difendere la nostra terra dalle basi di guerra”.

16.30 – 
”Siamo almeno 80 mila”. Lo ha detto Lele Rizzo, uno dei leader del Movimento No Tav, mentre il corteo passava a San Giuliano, la frazione di Susa dove é prevista l’apertura dei cantieri per la stazione internazionale della Torino-Lione. ”Con il risultato di oggi daremo una spallata all’opera – ha aggiunto – E’ un pezzo di valle che ci riprenderemo”.

16.25
– ”Siamo qui per manifestare la forte preoccupazione come rappresentanti delle organizzazioni delle forze dell’ordine, della quale chiediamo di tenere conto al M5S, ora che sono la forza politica più votata alle elezioni”: oggi a Chiomonte, al cantiere della Tav, c’era anche una delegazione del Sap, il Sindacato autonomo di polizia, guidata dal presidente nazionale Gianni Tonelli. ”Prendiamo atto dell’incapacità totale delle sedi istituzionali di dirimere controversie che si scaricano sulla piazza, e cioé – ha spiegato – sugli operatori della polizia sempre più esposti anche sotto il profilo giuridico: lo vediamo con la vicenda dei marò”. ”Siamo qui – ha detto ancora Tonelli accompagnato dal portavoce nazionale del Sap Massimo Montebove, dal segretario torinese Silverio Sabino e da quello piemontese Walter Gorrieri – per esprimere vicinanza ai colleghi e manifestare questa preoccupazione che M5S non può ora non tenere in considerazione, ora che sono primo partito in Parlamento”.

16.20 – Atmosfera pacifica e festosa mentre la testa del corteo è al 4 chilometro degli 8 complessivi. Un trenino elettrico di quelli turistici, sta scarrozzando una trentina di bambini lungo il percorso. Come tradizione in queste manifestazioni, un trattore e il camioncino con la musica nella parte iniziale del corteo, e gruppi di musica occitana. Nell’area dove dovra’ sorgere la stazione internazionale di Susa, progettata dall’architetto Giapponese Kengo Kuma, e dove e’ sorto il presidio, spiccano due pupazzi che raffigurano il sindaco Gemma Amprino, favorevole all’opera ferroviaria, di cui uno, appunto, in kimono.

16.10
– E’ stato spesso applaudito dagli altri manifestanti al suo passaggio lo spezzone dei Vigili del Fuoco dell’Unione Sindacale di Base, da sempre contrari alla Tav e anche oggi in piazza con le loro bandiere e le loro divise. Dice Giovanni Maccarini del coordinamento nazionale dei VVFF USB al sito popoff.globalist: «Sono qui perché sono cittadino di Alessandria e fortemente convinto di questa lotta ma soprattutto siamo contrari alla militarizzazione del nostro corpo. Non vogliamo essere usati per fare repressione come purtroppo capita qui in Val Susa come durante il G8 o per gli sfratti… Vogliamo occuparci della salvaguardia e della sicurezza del territorio. Per questo siamo qui oggi ed eravamo a Roma mesi fa per il NoMonti day».

16.00 – Enorme partecipazione, alche oltre le aspettative, alla manifestazione contro lo spreco di 22 miliardi di euro in una linea ferroviaria ad alta velocità che non verrà mai utilizzata e che distruggerà un’intera valle. Secondo gli organizzatori sarebbero 50 mila le persone in marcia per Bussoleno, secondo altre fonti anche di più.

15.40 – Il corteo si è fermato qualche istante per lasciare le offerte per i tre ragazzi che qualche settimana fa, mentre ripulivano un terreno in Val Susa, sono rimasti feriti nell’esplosione di un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale. 

15.35 – ”Il cantiere esiste e continuerà a operare nel rispetto delle regole e del programma dei lavori”. Lo ha detto Marco Rettighieri, direttore generale della Ltf, al termine della visita al cantiere di Chiomonte della delegazione dei parlamentari di Movimento 5 Stelle, di Sel e del PD. La visita, ha aggiunto, si é svolto ”in un clima sereno”. ”Abbiamo fatto vedere a tutti – ha sottolineato – lo stato dell’arte, a dimostrazione della massima trasparenza di Ltf”. Ma Perino, facendo da cicerone ai parlamentari e agli altri attivisti, ha denunciato l’irregolarità del cantiere, il fatto che lo scavo reale sia assai inferiore a quello dichiarato dall’azienda, e la devastazione ambientale che i lavori producono.

15.30 – Alcuni mezzi di informazione danno conto di una pacifica ma determinata contestazione di alcuni manifestanti nei confronti dei parlamentari di Sel. Nella piazza principale di Susa alcuni attivisti avrebbero urlato “Quelli di Sel fuori da qui” nei confronti di alcuni eletti nel partito di Vendola, che oggi si dice contrario alla Tav ma che è socio all’interno di una coalizione con il PD che è uno dei principali sostenitori della grande opera.

15.25 – Sono già decine di migliaia i manifestanti che stanno partecipando al corteo per dire no alla Torino-Lione. La valle di Susa marcia nuovamente unita con gli amministratori di gran parte dei comuni ad aprire il corteo. Dietro, lo striscione “Resistenza No Tav Difendi il tuo futuro” apre lo spezzone dei tanti comitati anti-Tav che da anni lottano contro questa grande opera costosa, inutile e dannosa. In corteo anche una rappresentanza dei No Muos della Sicilia.

15.10 – ”Una commissione d’inchiesta per la no Tav? Siamo al folklore e al peggio della Prima Repubblica. Non permetteremo che un’opera che ha avuto il via libera dalla Ue, dai governi italiano e francese, dalle regioni interessate resti invischiata nelle pastoie burocratiche”. Lo afferma Giacomo Portas, leader dei cosiddetti Moderati, eletto nelle liste del Pd. 

14.55 – ”Il comune di Napoli ha inviato il gonfalone per ribadire il sostegno dell’amministrazione alle ragioni che, anche oggi, spingono in piazza i cittadini e le cittadine della Val di Susa. No ad una opera costosa, inutile ma dannosa, antidemocratica perche’ imposta non avendo l’assenso del territorio. Il Comune di Napoli é vicino a tutte quelle comunità che, democraticamente, difendono la propria terra, l’ambiente, l’autodeterminazione”. Lo scrive su facebook il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

14.50 – Continuano ad arrivare notizie di manifestanti fermati, identificati e addirittura filmati dalle forze dell’ordine ai caselli autostradali attorno alla Val Susa.

14.40 – E’ partita dal centro del comune di Susa la marcia No Tav alla quale stanno partecipando molte migliaia di persone. Il corteo incontra sulla strada centinaia di persone che man mano si uniscono al serpentone. Otto i chilometri da percorrere fino a Bussoleno.

14.30 – Inizierà con un po’ di ritardo la marcia, visto che ‘casualmente’ un treno in partenza per Susa dalla stazione torinese di Porta Nuova alle 12.45 già carico di manifestanti è stato soppresso all’ultimo momento e senza giustificazioni, causando non pochi disagi a quanti da Torino stanno cercando di raggiungere la valle.

14.25 – 
In testa al corteo, subito dopo i bambini, c’é una nutrita rappresentanza di amministratori locali. Almeno una trentina i sindaci dei comuni della Valle di Susa, schierati alle spalle di un carretto sul quale sono stati piazzati i gonfaloni dei comuni. Tra i primi cittadini Mauro Marinari (Rivalta), Lionello Gioberti (Vaie), Mauro Carena (Villar Dora), Loredana Bellone (San Didero) e Danilo Bar (San Giorio di Susa). Tra loro anche il presidente della Comunita’ montana Valle Susa e Sangone, Sandro Plano.

14.10 – Parecchie migliaia di persone si stanno per mettere in marcia a Susa per il corteo NoTav che raggiungerà Bussoleno. In testa ci sono molti bambini e le loro mamme, che reggono lo striscione verde ‘Più trenini meno trenoni” Dietro di loro un trattore rivestito di bandiere bianche con il treno crociato, simbolo della lotta No Tav. Poi sfila un trenino turistico su gomma, con decine di bimbi e ragazzini seduti. Folta la rappresentanza degli oppositori a tutte le grandi opere, ai caccia F-35, agli inceneritori; molte le bandiere di Prc, Sel, Cobas e Usb. Tra le tante variopinte coreografie le sagome in cartone di un gruppo di famiglie ispirate a Berlusconi, Bersani, Monti, Fassino e Grillo (quest’ultimo con il simbolo No Tav).

13.55 –  “Oggi segnamo un punto a nostro favore: avere persone in parlamento é positivo perché ci permette di utilizzare nuovi metodi di lotta come interrogazioni, commissioni di inchiesta e così via”. E’ quanto ha detto ai giornalisti Alberto Perino, storico rappresentante del movimento No Tav.

13.53 – ”Siamo qui per fare il nostro dovere di parlamentari e verificare se i soldi pubblici vengono spesi bene o male. Io, per esempio, sono convinto che il lavoro sarebbe un modo migliore per farlo…”. Lo ha affermato il senatore Giorgio Airaudo (Sel), al suo ingresso nel cantiere di Chiomonte.

13.52 – C’era anche Daniel Ibanez, coordinatore del movimento No Tav francese, alla visita dei parlamentari e degli attivisti al cantiere della Tav di Chiomonte. Alla marcia No Tav che si appresta a partire parteciperanno anche 200 militanti provenienti dalla Francia a bordo di 4 pullman. “Speriamo che la polizia non li blocchi alla frontiera” ha detto il basco Ibanez.

13.50 – ”Sulla questione dell’alta velocità Torino – Lione la domanda a cui dobbiamo rispondere é: l’Italia é in grado di sostenerla economicamente?”. A chiederlo é Titti Di Salvo vicepresidente dei deputati di Sinistra Ecologia Libertà dal cantiere TAV in Val di Susa. ”Anche chi negli anni é stato favorevole alla TAV ha il dovere di chiedersi oggi, di fronte ai drammi del Paese, se questa é la priorita’ di spesa dell’Italia”, conclude Titti Di Salvo.

13.45 – ”Sicuramente una delle prime cose da fare é una commissione d’inchiesta su tutto lo svolgimento dei cantieri Tav, sugli abusi che sono stati fatti, sulle violazioni delle normative, sull’uso della forza contro i manifestanti”. Lo ha detto il capogruppo del M5S al Senato, Vito Crimi, al cantiere Tav di Chiomonte. 

13.40 – E’ terminata in questo momento la visita dei parlamentari e dei loro accompagnatori, in tutto un centinaio di persone, al cantiere Tav di Chiomonte. Ha smesso di piovere e anche i manifestanti attorno al cantiere hanno lasciato l’area. La delegazione parlamentare é stata ricevuto dal direttore generale di Ltf Marco Rettighieri. Alberto Perino ha effettuato una misurazione laser della galleria da cui emergerebbe che i metri scavati sono 17 , al netto dei cinque di ingresso, e non 50 come dichiarato dai responsabili dei lavori in queste settimane. I parlamentari si sono  diretti a Susa dove tra poco é in programma l’avvio della marcia per Bussoleno. 

13.37 – “Mi auguro che questa visita segni la fine della fase della protesta violenta e che la discussione sul merito, compresa la volontà di chi vuole chiudere il cantiere, si sposti nelle sedi democratiche parlamentari”. E’ l’auspicio del senatore del Pd Stefano Esposito e da sempre pasdaran dell’alta velocità, presente oggi al cantiere della Tav a Chiomonte. “Per me oggi é una giornata bellissima – ha detto Esposito -perché é la dimostrazione che tutta la mitologia No tav che diceva che questo era una cantiere inesistente, che era un cantiere militare viene smontata con questa visita”.

13.35
– Come era prevedibile e come è accaduto in passato in occasione di altre manifestazione, l’intera Val Susa e le strade che portano al comune di Susa, dove si stanno radunando da stamattina i manifestanti, sono state completamente militarizzate: posti di blocco ai caselli autostradali e sulle strade statali, fermi per identificazione e perquisizioni di automezzi. Informa Infoaut che al casello autostradale di Bruere due pullman provenienti da Brescia sono stati fermati, tutti i passeggeri sono stati obbligati a scendere e con documenti alla mano, sono stati filmati e fotografati. 

13,30 – E’ fissata per le 14 la partenza della lunga marcia nazionale contro l’alta velocità ferroviaria. Dal paese di Susa per arrivare a Bussoleno, dopo 8 chilometri di cammino. In piazza non ci saranno solo i valligiani e i torinesi, ma a Susa stanno arrivando pullman da tutta Italia e anche da altri paesi europei.
Questa mattina intanto si è svolta l’annunciata visita da parte di una sessantina di parlamentari – del Movimento 5 stelle e di Sel – accompagnati da alcune decine di esponenti dei comitati No Tav all’interno del cantiere, nonostante i timori esplicitati dalla multinazionale Ltf. Per la prima volta da molto tempo parlamentari, attivisti, tecnici, scienziati e giornalisti hanno potuto vedere da vicino i lavori in corso, nonostante l’esplicito ostruzionismo opposto dalle autorità politiche e dai responsabili del cantiere.

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1 Commento


  • maddalena

    che giustizia si faccia

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